Diritti e doveri di internet: ciascuno dica la sua
Parte oggi, 27 ottobre e per quattro mesi, la consultazione pubblica legata ai principi degli utenti della rete. Intanto è pubblica la bozza della “Dichiarazione dei diritti in Internet”
Che doveri ha un utente di internet? E quali sono i suoi diritti, le regole cioè che può pretendere vengano rispettate anche dagli altri utenti? Domande importanti, che crescono di portata mano a mano che la rete si anima di nuovi utenti, che si stima possano arrivare a oltre 3 miliardi entro la fine dell’anno (fonte: Itu, Unione Internazionale delletelecomunicazioni ).
In Italia la presidenza della Camera dei Deputati ha promosso la costituzione di una Commissione di studio per l’elaborazione di principi in tema di diritti e doveri relativi ad Internet. Si tratta della prima volta che nel nostro Paese si istituisce in sede parlamentare una Commissione questi temi.
La Commissione ha redatto una bozza, già resa pubblica il 13 ottobre scorso, della Dichiarazione dei diritti in Internet sulla quale parte oggi, 27 ottobre una consultazione pubblica: su questo documento ognuno potrà dare il proprio contributo, opinione, appunto o proposta.
Si tratta di una dichiarazione, non di una proposta di legge. La dichiarazione è un contributo al pubblico dibattito che intende indicare una direzione per possibili sviluppi normativi a tutti i livelli, da quello legislativo nazionale ai trattati internazionali.
La raccolta dei contributi durerà quattro mesi, fino al 27 febbraio 2015.
La consultazione invita tutti gli interessati a commentare gli articoli e i paragrafi della bozza.
In base a un metodo matematico ogni articolo ha pari visibilità, la visualizzazione quindi non è in ordine crescente.
È anche possibile inviare ulteriori tipi di contributi liberi riguardanti la Dichiarazione nel suo complesso.
"In tal senso, a titolo esemplificativo – dicono dalla camera dei Deputati – , è possibile proporre nuovi articoli (per esempio su diritto d’autore e pubblico dominio), la fusione o la soppressione di articoli esistenti, la suddivisione di un articolo in più articoli, eccetera. Si raccomanda di motivare sempre le proprie proposte".
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