Disabile bloccata alla fermata del bus, non funzionano le pedane
L'episodio è avvenuto martedì pomeriggio in piazza Trento e Trieste. Sartorato (Adl) accusa Stie: "Ricevono soldi pubblici e non fanno manutenzione adeguata". Zoncada: "Le pedane si possono azionare manualmente"
Una ragazza disabile di circa 30 anni è rimasta, martedì pomeriggio, per oltre tre ore sotto la pensilina della fermata dell’autobus di piazza Trento e Trieste in attesa di un mezzo che potesse riportarla a Legnano perchè i pullman che passavano non avevano la pedana per le sedie a rotelle o, se l’avevano, era guasta. Prima di trovarne uno, diretto nella città affianco e con il sistema funzionante, ha dovuto attendere a lungo, troppo a lungo. Il fatto è accaduto martedì e lo racconta Fausto Sartorato del sindacato Adl che punta il dito contro Stie, la società che si occupa del trasporto pubblico locale nell’area: «La ragazza era ormai disperata e in lacrime. Gli autisti, che la vedevano ferma lì ad ogni giro, non hanno potuto far nulla e solo alle 19 è riuscita a prendere il mezzo che l’ha riportata a casa – racconta Sartorato – questo non è degno di una città come Busto».
Sartorato attacca: «Com’è possibile che una società che prende un milione di euro all’anno di contributi da Comune e Regione non riesca a garantire una manutenzione dei propri mezzi sufficiente a dare un servizio degno di questo nome – e prosegue – a questo punto viene da chiedersi quanto corrisponda a verità il sondaggio sul gradimento, peraltro commissionato dalla stessa Stie, da parte dei cittadini e che dà un bel sette alla qualità del servizio». La società di San Vittore Olona era appena uscita da un periodo buio, soprattutto per quanto riguarda il servizio offerto ai cittadini di Busto Arsizio, tra guasti ai mezzi e ritardi sugli orari. Per questo l’amministratore di Stie Pierluigi Zoncada non ci sta e risponde in maniera molto secca alle critiche: «Non conosco i fatti e preferirei non commentare, mi informerò. Posso dire però che le pedane dei nostri mezzi possono essere azionate manualmente, è una scelta che abbiamo fatto per evitare che un guasto elettrico potesse negare un diritto ad una persona disabile – sostiene Zoncada – i nostri autisti possono azionare la pedana e fare, così, la loro parte dal punto di vista sociale».
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