Due in manette per mezzo chilo di eroina
Blitz dei finanzieri varesini che hanno operato un pedinamento sino a Milano. Droga anche in un appartamento vicino a San Vittore
Lei gli dà il pacchetto, lui se lo mette sotto la maglietta: ma non è una scena fra innamorati, e il pacchetto non contiene il regalo per l’anniversario perché dentro c’è mezzo chilo di eroina. Lui, marocchino, viene subito rincorso e fermato dai finanzieri di Varese che gli trovano addosso la polvere. Lei, albanese, riesce a riparare nella sua abitazione in zona San Vittore dove i militari la raggiungono e le trovano altra eroina.
E’ finita con le manette ai polsi di questi due sospettati la serata di sabato 11 ottobre quando i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Varese, nel corso di uno specifico servizio finalizzato alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto, a Milano, un uomo ed una donna.
Il pedinamento, raccontano dal comando della Gdf di Varese, è incominciato dalla città giardino: l’uomo, diretto a Milano, incontra non appena giunto in città una ragazza. Quattro parole e poi dalle mani della donna salta fuori un pacchetto che subito l’uomo cela sotto i vestiti. Qui entrano in azione i finanzieri che subito intimano l’alt e cominciano ad inseguire il magrebino: lo fermano e gli trovano addosso la droga.
Immediatamente dopo, i finanzieri si sono messi alla ricerca della donna che ha tentato di dileguarsi varcando il portone di un palazzo, ma di lì a poco le Fiamme Gialle hanno fatto irruzione: nel corso della perquisizione dell’appartamento sono stati trovate sui bordi
esterni del wc evidenti tracce di eroina; in un pacchetto di sigarette, poi, altri 37 grammi, sempre della stessa sostanza, oltre ad una pressa idraulica utilizzata epr il confezionamento delle dosi.
Sulla base delle disposizioni dell’autorità giudiziaria milanese in data odierna gli arrestati (S.V. la donna albanese di 39 anni e A.K. l’uomo marocchino di 37 anni, tra l’altro clandestino sul territorio nazionale) sono stati condotti in Tribunale per essere giudicati con il rito per direttissima.
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