Formazione e Orientamento: le competenze della Provincia
Marina Rossignoli, dirigente della Provincia di Varese, ha ricordato le competenze istituzionali nell'organizzazione del sistema scolastico territoriale
1) Le competenze della Provincia in materia di istruzione e formazione professionale
La Provincia si occupa di:
programmare annualmente l’offerta formativa del sistema secondario di secondo grado, inerente sia le Scuole Superiori Statali sia i Centri di Formazione Professionale. Tra i principi ispiratori della programmazione vi è la consapevolezza che la scuola deve innanzitutto accrescere la cultura e sviluppare i processi di apprendimento degli studenti, ma deve anche rispondere ai bisogni socio-economici, con una particolare attenzione al territorio nel quale è inserita: occorre pertanto vincere la scommessa del superamento dell’auto-referenzialità. In quest’ottica in questi anni abbiamo costruito diversi strumenti di conoscenza a supporto dell’attività di programmazione, tra i quali ricordo la banca dati OPI -“Osservatorio Pubblica Istruzione” – che raccoglie i dati della scuola superiore e della formazione professionale e che ci ha permesso, tra l’altro, in questi anni, di meglio governare la riduzione del pendolarismo.
definire il "Piano di dimensionamento della rete scolastica provinciale”, riguardante tutti gli istituti scolastici statali di ogni ordine e grado, con particolare riferimento alle 32 "autonomie scolastiche" della scuola secondaria di secondo grado. Per queste ultime, come ha evidenziato nel suo intervento il nostro Presidente, la Provincia ha la titolarità delle sedi e dei servizi scolastici, fattore che comporta un costante sforzo di adeguamento e innovazione nell’edilizia scolastica e un impegno economico decisamente rilevante.
Inoltre nel corso di 15 anni di stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e con le scuole, abbiamo condiviso un notevole numero di progetti, molti dei quali in stretta integrazione con le Politiche del Lavoro.
Tra questi, voglio ricordare le numerose iniziative in merito all’orientamento scolastico, ed in particolare:
– la pubblicazione annuale della Guida “Percorsi di istruzione e formazione dopo la 3a media”, strumento informativo che illustra l’intero panorama di scelte verso la formazione secondaria;
– le iniziative di orientamento dalla scuola superiore all’Università (e qui ricordo la stretta collaborazione con la rete dei servizi InFormaLavoro);
– il sito MI ORIENTO – www.mioriento.it – pensato per supportare i giovani che, al termine di un percorso formativo, devono avviare il proprio percorso professionale, scegliendo fra università e lavoro, e le attività a questo connesse.
2) Le Azioni in raccordo con il mondo del lavoro
Tra le azioni di raccordo tra formazione e mondo del lavoro che abbiamo sviluppato, voglio sinteticamente citare:
– la programmazione e finanziamento della formazione in Apprendistato;
– gli interventi in merito alla Formazione degli adulti: ricordo che quest’anno abbiamo istituito le 2 nuove autonomie dei CPIA – Centri Provinciali Istruzione Adulti, cioè scuole dove sia gli italiani che gli stranieri possono conseguire il diploma di licenza media, o la certificazione delle competenze del primo biennio di scuola superiore, oppure in cui si possonofrequentare corsi di alfabetizzazione in lingua italiana, sostenere i test per la carta di soggiorno, oppure in cui si possono seguire corsi di cultura generale
– la programmazione e gestione dei Tirocini extra –curricolari, cioè tirocini di orientamento al lavoro e di formazione, svolti al di fuori del percorso scolastico.
Leggendo i documenti del Governo sulla “Buona Scuola”, in base al mio ruolo e alla mia esperienza professionale, sottolineo che mi ha molto colpito, nella premessa del testo che si intitola "All’Italia serve una buona scuola", l’affermazione che "la formazione rappresenta la soluzione strutturale alla disoccupazione".
Ritengo infatti che nelle società mature nel mercato del lavoro, che è un’istituzione sociale, è presente quello che i tecnici chiamano disallineamento tra la domanda di lavoro (quello di cui le imprese hanno bisogno) e l’offerta (i lavoratori con le loro competenze), elemento che non favorisce certo la riduzione della preoccupante disoccupazione che oggi riscontriamo. Basti pensare che in provincia di Varese, da gennaio a settembre di quest’anno, si sono presentate ai Centri per l’Impiego 24.670 persone per presentare la "Dichiarazione di Immediata disponibilità al lavoro". Per superare il disallineamento, in questi anni abbiamo lavorato con successo per potenziare la formazione tecnica e professionale, tenendo conto dei segnali che provengono dal territorio e che vengono raccolti dai Centri per l’Impiego.
In conclusione, per darvi qualche ultimo elemento di riflessione, faccio qualche esempio delle professioni più ricercate e di quelle che possiamo definire “irreperibili” in provincia di Varese:
– nel tradatese, dove oggi ci troviamo, territorio con una forte tradizione nel settore meccanico, sono le figure tecniche ad essere più ricercate dalle aziende, ad esempio gli operatori su macchine a controllo numerico. Ma ormai non è più sufficiente conseguire un generico titolo in questo ambito, l’evoluzione tecnologica richiede specializzazioni sempre più elevate, tanto che le aziende si "rubano" l’una con l’altra le poche figure in possesso di competenze specialistiche in questo campo.
Stessa considerazione, a titolo di ulteriore esempio, emerge dal gallaratese, dove:
le aziende meccaniche faticano a trovare tornitori, fresatori, operatori delle macchine utensili, che però ormai non possono più prescindere dal possedere delle competenze anche nell’ambito della programmazione;
le aziende tessili, che ormai hanno fatto un salto "generazionale" e operano nei comparti dei tessuti tecnici e di alta qualità, cercano cucitrici esperte e tagliatori di tessuti, che sappiano usare più macchinari evoluti.
Non sono però solo le figure tecniche ad avere come parola d’ordine il termine "specializzazione", ma anche i mestieri impiegatizi, ad esempio gli impiegati in grado di elaborare autonomamente paghe e contributi, che restano ancora oggi una delle figure di difficile reperibilità.
Concludo dicendovi che se volete approfondire quello che ho detto potete consultare il sito della Provincia di Varese, ricchissimo di informazioni.
LAVORO www.provincia.va.it/lavoro.htm
ISTRUZIONE, FORMAZIONE PROFESSIONALE E APPRENDISTATO
http://www.provincia.va.it/Istruzione-FP-Apprendistato
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