Frana di Somma, cambia il giudice e si rischia l’azzeramento
Il passaggio di consegne tra il giudice Chionna e il collega Limongelli apre le porte ad una possibile richiesta di azzeramento dell'udienza preliminare da parte di uno dei tanti legali coinvolti a difesa dei 22 imputati
Cambia il giudice per l’udienza preliminare e il processo per la frana del belvedere di Somma Lombardo rischia di dover ricominciare da capo. Il trasferimento del giudice Alessandro Chionna, in seguito all’indagine sulle sponsorizzazioni ricevute dai fratelli imprenditori Emanuele e Gianfranco Sozzi arrestati a maggio, ha portato alla nomina di Giuseppe Limongelli che ha ereditato tutti i fascicoli trattati dal collega. Tra questi vi è anche la complessa vicenda della frana che ha inghiottito anche l’abitazione della famiglia Rovelli nel 2012. Se anche solo uno dei difensori dei 22, tra tecnici e amministratori per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio, dovesse chiedere l’azzeramento, il procedimento, giunto ormai all’ottava udienza preliminare, potrebbe ripartire dall’inizio.
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Al momento nessuno lo ha ancora fatto anche se manca più di un mese alla prossima udienza, prevista per il prossimo 3 dicembre, nella quale si sarebbe dovuta definire la posizione dell’unico che ha chiesto il rito abbreviato e quella dei rimanenti rinvii a giudizio per frana colposa. Il processo è certamente delicato, vista l’alta concentrazione di personaggi politici a partire dall’attuale sindaco di Somma Lombardo Guido Colombo fino a Nino Caianiello, ancora oggi importante pedina di Forza Italia in provincia di Varese.
Già nelle scorse udienze erano emerse diverse strategie difensive che puntavano su cavilli tecnici come la questione riguardante il Comune che si era costituito parte civile in un procedimento che vedeva lo stesso sindaco coinvolto come imputato oppure la questione sollevata sempre rispetto al Comune che risulta parte offesa ma anche responsabile civile. Insomma una situazione piuttosto caotica che potrebbe consigliare a qualche legale un azzeramento di quanto fin qui fatto che, però, porterebbe anche ad un allungamento dei tempi processuali non indifferente.
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