I 5 Stelle contrari alla “area ecologica”
È stato il tema della campagna elettorale 2014, con le accuse all'amministrazione di voler costruire una discarica. Ora se ne torna a parlare: "Non si può accettare la monetizzazione degli alberi"
A Besnate si torna a discutere della piattaforma ecologica: la discussione è aperta da molto tempo ed è stata il tema della campagna elettorale. Alla piattaforma era favorevole l’amministrazione comunale di centrosinistra (riconfermata dal voto) ma anche una parte dell’opposizione, mentre tra le voci più critiche c’era Besnate Civica, lista civica che del no alla discarica ha fatto il suo principale punto programmatico. A distanza di alcuni mesi dalle elezioni, il gruppo degli "attivisti a 5 Stelle" (la definizione corretta, perché si può chiamare Movimento 5 Stelle solo un gruppo che ha completato il riconoscimento da parte dei vertici del partito) torna ad analizzare le prospettive e a rilanciare la critica alla piattaforma, con una posizione contraria in parte diversa da quella di Bersnate Civica. Qui di seguito pubblichiamo il comunicato completo
La costruzione dell’"area ecologica" di Besnate è stata uno dei temi centrali durante la scorsa campagna elettorale per le amministrative.
Tanto centrale che, terminata l’euforia elettorale, nessuno ne ha più parlato.
Da cittadini attivi ed attenti alle tematiche che riguardano il territorio dove viviamo, noi Attivisti – Besnate in Movimento abbiamo cercato di tenere alta l’attenzione sull’argomento per evitare che una materia come quella della gestione dei rifiuti, fosse trattata come sempre a porte chiuse e senza alcun coinvolgimento della cittadinanza.
Pur non condividendo la definizione di "ecomostri" attribuita alle aree ecologiche in campagna elettorale, riteniamo tuttavia necessario muoversi con attenzione nei confronti dell’ambiente che le ospitano affinchè la trasformazione di Besnate in un Comune "a rifiuti zero" non passi attraverso la distruzione dell’eco-sistema Parco del Ticino.
Oggi Besnate riesce a differenziare il 75% circa dei rifiuti prodotti con il solo "porta a porta".
Dati certi dimostrano che grazie alle aree ecologiche, si riesce ad abbattere buona parte di quel 25% di rifiuti non differenziati che attualmente vengono destinati ai discussi e dannosi inceneritori.
Coerenti con la nostra battaglia per un futuro sostenibile, in data 22/09/2014 abbiamo presentato un’istanza al Sindaco e alla Giunta comunale concernente l’attuazione della "tariffa puntuale", già sperimentata con ottimi risultati in diversi comuni d’Italia, metodologia che avrebbe come obiettivo primario quello di far risparmiare i cittadini che applicano correttamente la raccolta differenziata, basandosi la stessa sul principio " chi inquina paga".
Pur considerando le aree ecologiche un elemento fondamentale per perseguire la strategia "rifiuti zero" (così detta per la riduzione pari a zero dei rifiuti fatti confluire negli inceneritori), esprimiamo il nostro dissenso riguardo la scelta operata da CO.IN.GE.R e Comune nell’individuazione del sito che accoglierà l’area ecologica.
Contrarietà che si rafforza se si pensa al fatto che Besnate è effettivamente l’unico Comune incluso nell’ area "Parco del Ticino" dei complessivi 27 appartenenti a consorzio in questione.
In un epoca di mutate ed irreversibili condizioni climatiche, ci preoccupa inoltre la disattenzione mostrata dalla Giunta Comunale nel dare i permessi in un sito con continua formazione di veri e propri stagni putridi in alcuni periodi dell’anno, che vanno a sommarsi agli allagamenti subiti da abitazioni ed aziende limitrofe alla zona boschiva in questione.
Ci ferisce apprendere che il Parco del Ticino concede permessi nell’eseguire questo continuo ed evidente disboscamento compensandolo con la cementificazione.
La soluzione al problema che potrebbe crearsi, non sta certo nell’inserimento in un atto di frasi ad effetto, tipo:
"L’area è all’interno del Parco del Ticino, pertanto a compensazione della realizzazione del centro di raccolta è prevista la piantumazione di un’area del Parco con specie arboree autoctone adeguate, o, in alternativa, la monetizzazione tenendo conto della presenza di alberature; al riguardo CO.IN.GE.R predisporrà idoneo studio e proposta da sottoporre al Parco del Ticino".
La monetizzazione quale compensazione al taglio di alberi, tradisce la stessa essenza della nascita dell’ente Parco nel lontano 1974, visto che l’intento era quello di tutelare il più antico parco regionale d’ Italia dai continui attacchi speculativi portati da industrializzazione selvaggia ed urbanizzazione massiccia.
La nostra posizione assolutamente contraria a questo ennesimo danno causato all’ambiente e al territorio
ci porta a porci la domanda:" Perché Comune di Besnate, CO.IN.GE.R e Ente Parco del Ticino hanno deciso di barattare 4000 mq di bosco con la costruzione dell’Area Ecologica"? Non era possibile trovare una soluzione alternativa che non avesse un tale impatto ambientale?
In che termini Parco del Ticino e CO.IN.GE.R hanno intrapreso la compensazione del bosco abbattuto? Dove come e quando?
Cosa ci guadagna l’unico comune appartenente al Parco del Ticino ?
Si può essere tolleranti alla parola "monetizzazione" nei confronti di un bosco?
Ancora una volta gli interessi che sono prevalsi non sono quelli del territorio e dell’ambiente nonostante tutti , a convenienza, si professino vicini alle tematiche ambientali!
Attivisti – Besnate in Movimento
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