Idv: “Sgomberi, ora venga rispettata la legalità”
Nota del gruppo dell'Italia dei Valori dopo lo sgombero operato dalle forze dell'ordine per i due appartamenti Aler occupati dal Telos
Come IDV siamo lieti che i due appartamenti Aler recentemente occupati abusivamente siano stati sgomberati.
Chi crede che le occupazioni siano espressione di una necessità dovrebbe spiegare il perché tanta gente in difficoltà preferisce rispettare fino in fondo le regole di una comunità e mettersi in coda nelle liste per alloggi popolari o chiedere sostegno al Comune ogni qual volta ne avesse il bisogno.
L’occupazione come “diritto” sarebbe un incubo sociale, innescherebbe la “legge del più forte”, gli unici a trarne un guadagno risulterebbe chi avrebbe l’arroganza di non rispettare gli altri cittadini in difficoltà e, sfondando una porta, occuperebbero una casa togliendola a chi ha sicuramente più necessità.
Non ci interessa sapere se a operare le occupazioni siano singoli individui o gruppi organizzati, poiché occupare rimane un atto di forza contro tutti quelli che rispettano le regole, significa violare la Legge che speriamo sia applicata anche questa volta su chi sarà riconosciuto colpevole.
Tutti hanno bisogno di una casa e tutti lottano all’interno dei confini della legalità per ottenerla, attraverso il proprio lavoro e l’impegno delle proprie famiglie.
Alcuni graffiti scritti a vernice sui muri della nostra città durante l’ultimo corteo del 27 settembre riportavano la frase “il lavoro rende schiavi”, noi crediamo che questo senso di schiavitù possa nascere in coloro che non vogliono fare niente nella società in cui vivono e che ambiscono a poltrire in attesa che il tempo passi.
Tutti noi da giovani abbiamo attraversato un periodo di ribellione ma la realtà è che risulta più facile cercare di ottenere le cose gratis piuttosto che con l’impegno e il sudore del proprio lavoro.
Non a caso è il lavoro la vera necessità dei giovani e la disoccupazione il vero problema in questi anni, perché è dall’inserirsi nel mondo del lavoro che possono nascere possibilità e occasioni.
A pensar male, sembra che il tema “casa” stia diventando sempre più una scusa finalizzata a occupare spazi altrui gratuitamente e senza neanche pagare le utenze e assumersi responsabilità. Di sicuro sollevare il problema disoccupazione non darebbe la scusa per occupare immobili a piacimento.
Il corteo non autorizzato di sabato scorso si è rivelato solo come l’ennesima occasione per danneggiare e imbrattare i muri delle case dei saronnesi. E ci chiediamo, come si fa a sentirsi dalla parte giusta se si lanciano gavettoni di vernice su proprietà pubbliche, quindi di tutti noi, causando danni che comporteranno spese importanti nelle casse già esigue del nostro Comune. In ultimo, ci chiediamo perché i saronnesi che erano nel corteo hanno danneggiato i loro concittadini e hanno permesso a persone provenienti da fuori di poter fare lo stesso?
Nella realtà dei fatti, in queste manifestazioni si sta rivelando sottile la differenza tra il sentirsi parte di un ideale e sentirsi parte di una moda del momento. Un po’ come quando ai ragazzini davanti alla scuola chiedevano il motivo dell’autogestione e si scopriva che pochi lo sapevano ma a molti interessava solo che non si facesse lezione.
Continueremo a ribadire che crediamo nella protesta civile, con mezzi legali, ma non accettiamo la protesta finalizzata allo scontro e al distruggere.
In ultimo, poche parole per quelli che si sono rivelati inutili e insensati cori da parte di esponenti di Forza Nuova, peraltro seguiti da una ritirata fulminea, durante l’ultimo Consiglio Comunale del 29 settembre. Quest’ultima è sempre più un’ambigua compagine politica e ci chiediamo perché i loro esponenti, che vanno tanto fieri della loro nostalgia per gli anni bui del fascismo, a Saronno sembrano sempre più nascondersi dietro il nome di una lista civica.
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