“Il testimone non fu intimidito”. Assolti i pm del caso Uva
E’ quanto emerge dalla richiesta di archiviazione concessa dal gip di Brescia su un’indagine che era nata per la denuncia presentata da Alberto Biggiogero
L’idea che due pubblici ministeri di Varese avessero intimidito un testimone durante le indagini sul caso Uva era stata sostenuta dal senatore del Pd Luigi Manconi (e altri), ma la procura di Brescia ha archiviato la pratica stabilendo che i sostituti procuratori di Varese Sara Arduini e Agostino Abate hanno solo fatto il loro dovere.
E’ quanto emerge dalla richiesta di archiviazione concessa dal gip di Brescia su un’indagine che era nata per la denuncia presentata da Alberto Biggiogero. Il testimone del caso Uva, nel novembre del 2013, fu interrogato in procura dai due magistrati: successivamente sostenne di essere stato intimidito, appunto, dall’aggressività dei pm. Questa versione dei fatti era stata infine sostenuta da Manconi, in comunicati stampa, e durante alcuni incontri pubblici: il senatore aveva anche postato nel suo profilo di youtube, su internet, un montaggio di alcuni momenti dell’interrogatorio, intervallati da didascalie e da un commento sonoro, teso a evidenziare la presunta violenza dei pm (qui il video in versione integrale).
Secondo chi ha indagato sull’episodio, non vi è stata violazione del decoro e della dignità di Biggiogero. Non emergono profili penalmente rilevanti dalle parole dei due pm, ma solo toni incalzanti finalizzati a sondare l’attendibilità del testimone e delle sue affermazioni. Tra l’altro la procura di Brescia osserva che non è nemmeno vero che il testimone non abbia avuto tutte le garanzie difensive del caso. Inoltre le molteplici domande fatte, dimostrano come i due magistrati stessero cercando di affrontare, con scrupolo, il tema dell’attendibilità del teste. Questa necessità di valutare con attenzione, la figura del teste Biggiogero è in qualche modo confermata dalla procura di Brescia, poiché la persona presentava molteplici problematiche di dipendenza e disagio sociale, così come, peraltro, dallo stesso ammesso nel corso dell’interrogatorio.
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