Le grotte del Remeron “compiono” 100 anni
Il secolo di attività verrà celebrato sabato 18 ottobre con una mostra e un libro per ripercorrerne la storia, raccontare il sistema carsico del Campo dei Fiori e la vita dei suoi abitanti: i pipistrelli
Cento anni fa venivano scoperte le grotte del Remeron. Un caso, una curiosità del parroco Don Luigi Tadini che insieme ai due amici Gigi Orrigoni e Luigi Vittorio Bertarelli, per primo vi si addentrò. Da allora, questo ingresso al complesso sistema carsico nascosto sotto il Campo dei Fiori continua ad attirare visitatori e scienziati: «È una ricchezza e un patrimonio che Salvatore Furia ebbe l’intuizione di voler preservare – ricorda Giuseppe Barra, presidente del Parco del Campo dei Fiori – sotto questo monte c’è un complesso sistema carsico che raccoglie l’acqua piovana, la stessa acqua che alimenta i nostri acquedotti per poi arrivare al lago».
( le foto sono prese dal sito www.grottaremeron.it)
Nel parco sono stati scoperti e censiti oltre 150 ingressi ma solo due sono aperti ad esplorazioni: « C’è la grotta Marelli al Campo dei Fiori – spiega ancora il presidente Barra – che è riservata agli speleologi e agli scienziati perché è allo stato naturale. E poi ci sono le grotte del Remeron che, grazie alla cura dell’Associazione Amici delle Grotte, oggi offrono un ambiente importante sia dal punto di vista geologico, sia speleologico sia zoologico».
Per festeggiare il secolo di visite, il sindaco di Comerio Silvio Aimetti ha voluto una mostra che si apre sabato 18 ottobre al salone polivalente e che sarà visitabile sino al 16 novembre: « Siamo fortunati ad avere un gioiello naturale come questo. Ma solo grazie al contributo fondamentale dell’associazione Anici delle Grotte del Remeron possiamo godere in pieno di queste ricchezze. Sabato presenteremo, quindi, anche un libro dal titolo “Luci nel buio” che ricorda i 100 anni di apertura turistica delle grotte. Una pubblicazione che spazia dalle descrizioni scientifiche a quelle più turistiche. All’interno della mostra ci sarà un’ampia sezione dedicata ai chirotteri, cioè ai pipistrelli che in quelle grotte abitanti e che sono preziosi testimoni dei cambiamenti climatici e ambientali a cui assistiamo».
La mostra dedicata ai pipistrelli è curata dai ricercatori dell’Università dell’Insubria che proprio su questo animale stanno conducendo una ricerca in team con l’università di Porto in Portogallo.
« Grazie a un corso di formazione – racconta Donatella Reggiori, in rappresentanza dell’Associazione – abbiamo una ventina di persone che si occupa delle grotte, accoglie i visitatori e spiega i dettagli geologici e speleologici. Grazie all’associazione, si può scendere per oltre 48 metri in tutta sicurezza e in un ambiente illuminato, cogliendo la bellezza di un mondo completamente nuovo».
La mostra rimarrà aperta anche a disposizione delle scolaresche che volessero approfondire la conoscenza di un mondo sotterraneo ricco di riferimenti scientifici.
Per informazioni e presentazioni di visite guidate: geotour@grottaremeron.it
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