Livingston, aerei a terra dopo tre anni

La compagnia di base a Cardano al Campo ha annunciato la sospensione delle operazioni di volo. Il patron Riccardo Toto: "Una scelta responsabile chiudere senza debiti versi i dipendenti"

La New Livingston, nata tre anni fa dalla vecchia Livingston, blocca le operazioni di volo. La comunicazione è arrivata nella serata di oggi, lunedì 6 ottobre: «È una scelta di responsabilità chiudere la compagnia aerea senza debiti nei confronti dei dipendenti» spiega Riccardo Toto, che nel 2011 ha rilevato la compagnia aerea dall’Amministrazione Straordinaria. «La sofferta decisione che prendiamo in queste ore è conseguenza del fatto che rispetto a soli due anni fa, non esiste oggi un mercato per poter andare avanti. Il mercato charter è stato completamente sconvolto da fattori interni, ma soprattutto dalle turbolenze internazionali». La compagnia era nata nel 2011 dalle ceneri della precedente Livingston, travolta dalle operazioni condotte da Massimo Ferrero (che per quella vicenda l’ex presidente ha patteggiato 22 mesi al tribunale di Busto Arsizio).

La compagnia aveva rischiato lo stop all’attività di volo già a giugno, ora la sospensione c’è davvero e viene annunciata con un corposo comunicato con cui l’azienda spiega la decisione di mettere a terra gli aerei  "a causa del crollo del turismo, soprattutto del segmento vacanziero verso l’Egitto e il bacino del Mediterraneo, che ha subito un tracollo dopo la Primavera Araba e la conseguente instabilità dell’area, e la drastica riduzione di domanda per le rotte verso la Russia a causa della crisi politica in corso". Vengono citati poi anche «alcuni crediti non pagati quali ad esempio quelli dell’Aeroporto di Rimini, su cui la proprietà aveva puntato per il rilancio e verso cui vanta ancora un credito importante per biglietti venduti, le cui somme non sono state mai trasferite alla compagnia aerea": "l’insieme di tutti questi fattori, cui si somma una rigidità non usuale che ha caratterizzato l’azione di alcuni enti e società nazionali, non ha consentito a New Livingston di sostenere l’attività, nonostante tutti i tentativi fatti per continuare le operazioni, sia attraverso ristrutturazioni aziendali, sia con la richiesta del Concordato in Continuità, oltre agli importanti investimenti fatti dalla proprietà".

La scelta aziendale di sospendere le attività è stata comunicata anche agli organi preposti dal Tribunale di Busto Arsizio e ha l’obiettivo di tutelare il patrimonio della società. Sul fronte occupazionale (Livingston aveva annunciato settimana scorsa 234 esuberi) sono state avviate le procedure di cassa integrazione, con l’obiettivo di ottenerla "entro il mese di ottobre". Risale esattamente a quattro anni fa la crisi della vecchia Livingston.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Ottobre 2014
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