Ma le banche servono sempre?
La terza puntata della video-inchiesta di Confartigianato Imprese Varese tocca alcuni punti sensibili del rapporto tra banche e imprese. Quali strumenti alternativi esistono al credito bancario? Le reti d'impresa aiutano a farsi concedere credito e ancora, cosa sono le Tltro volute dalla BCE per risollevare l'economia?
Tra l’incudine e il martello. Le imprese italiane, troppo spesso sottocapitalizzate e con una scarsa preparazione finanziaria, si sono trovate impreparate alla stretta del credito imposta dagli istituti bancari a fronte di 168 miliardi di euro di sofferenze maturate negli anni della crisi.
Ma se la richiesta di nuovo credito, oggi più che mai, deve essere subordinata a una strategia aziendale convincente, a un aumento dimensionale e a un’apertura verso i mercati esteri, dall’altra anche le banche devono fare un "mea culpa".
Nella terza puntata de "Il credito (im)possibile", la video-inchiesta di Confartigianato Imprese Varese sulla stretta creditizia, vengono trattati alcuni argomenti spinosi che hanno riguardato il rapporto tra banche e imprese negli ultimi anni. Partendo da alcune domande si cerca quindi di fare chiarezza sugli aspetti emersi dalle ceneri della crisi economica. Innanzitutto perché gli istituti bancari non hanno avuto difficoltà a finanziare grandi imprese, spesso con bilanci traballanti, e sono invece diventate così reticenti nei confronti dei piccoli? E ancora: le Pmi italiane riusciranno ad adattarsi ai modelli di valutazione del credito, spesso mutati da quelli anglosassoni, adottati oggi dal sistema bancario italiano? O sono piuttosto i dirigenti bancari che dovrebbero immergersi nella realtà produttiva del Paese, per capirla e saperla interpretare?
E ancora, quali sono oggi gli strumenti alternativi al canale bancario? Come funzionano e soprattutto, sono adattabili al modello delle imprese italiane? Oltre ai Minibond, funzionali per imprese che possono permettersi un’emissione obbligazionaria, ma molto al di fuori della portata delle piccole e piccolissime aziende che compongono gran parte del tessuto produttivo italiano, quali piattaforme di credito esistono? E come possiamo adattarli ai nostri standard?
E infine, cosa sono le Tltro volute fortemente da Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, per riattivare i canali ostruiti del credito alle imprese e perché non sembrano aver sortito l’effetto sperato? A queste domande rispondono alcuni esperti sentiti da Confartigianato Imprese Varese: Federico Visconti e Marina Puricelli dell’Università Bocconi, Fabio Bolognini, consulente finanziario e blogger e Carlo Milani, economista del Centro Europa Ricerche ed editorialista del la Voce.info.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Melchio su Dal confine con Gallarate al centro. Ecco i due grandi cantieri pronti a partire a Busto Arsizio
Coll9e su Settimana della Sicurezza al Falcone di Gallarate: fuori presidi e polemiche "contro la militarizzazione"
lenny54 su Grazie al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Circolo di Varese
Viacolvento su “Sanità: perché siamo finiti in questo baratro?“
Felice su Ancora rifiuti abbandonati a Brenta, il sindaco: "Un danno all'ambiente e un'offesa verso i cittadini corretti"
Felice su Targhe false e grimaldelli in auto, due denunce e un uomo in fuga
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.