Marta Tosi lascia il consiglio comunale
Dopo 8 anni l'esponente di Manifattura Cittadina lascia la sala esagonale: "Non ci sono più le condizioni per fare opposizione attiva e la lista civica ha esaurito la sua spinta propulsiva"
Dopo otto anni Marta Tosi lascia il consiglio comunale. Con una nota inviata agli organi di informazione il consigliere comunale di Manifattura Cittadina annuncia il suo addio alla sala esagonale: «Devo considerare chiusa questa mia esperienza. Per una serie di ragioni, infatti, sono venute meno le condizioni per un mio positivo contributo all’attività amministrativa cittadina» – scrive l’ex-consigliera.
Il primo motivo che l’ha spinta a lasciare l’incarico riguarda la mancanza di un confronto attivo tra maggioranza e opposizione: «Da un lato il Consiglio si è via via confermato come uno spazio indisponibile ad un proficuo dibattito e ad un processo decisionale aperto agli apporti “esterni”. La maggioranza che lo governa ha espresso la sua natura di maggioranza chiusa, arroccata sulle sue posizioni, più preoccupata della sua riproduzione e della gestione del potere che della vitalità che può derivare da un dibattito aperto e da un confronto costante con i cittadini. Nonostante l’apparente apertura al dialogo con le opposizioni, le proposte provenienti “dall’altra parte” sono puntualmente restate lettera morta, e il Consiglio Comunale si è svuotato del ruolo di spazio di confronto costruttivo ed elaborazione di proposte condivise, lasciando le decisioni alle stanze segrete, alle segreterie dei partiti, agli equilibri tra le correnti.
Per un altro verso le condizioni che avrebbero permesso di costruire un’opposizione attiva e dinamica, nel Consiglio e nella città, sono diventate più problematiche: «Il disegno politico da cui è nata Manifattura Cittadina – spiega ancora Marta Tosi – era quello di costruire una presenza della sinistra capace di andare al di là degli interessi di partito e di parte, e di interagire con le dinamiche più innovative della società civile ma questa visione ha incontrato fin dall’inizio serie difficoltà e opposizioni. Sul piano politico-partitico le dimissioni a fine 2011 di Carlo Stelluti, a pochi mesi dalle elezioni, hanno rappresentato il tramonto di questa ipotesi per quanto concerne le sue possibili traduzioni amministrative».
Questi ostacoli, sostiene infine l’esponente di Manifattura, hanno affievolito la capacità di questa realtà di contribuire in maniera incisiva al dibattito amministrativo e sostenere una presenza in Consiglio Comunale, e si è indebolita in generale la sua capacità di iniziativa politica: «Certamente in questi anni MC ha continuato a lungo a garantire momenti di cultura e di confronto in uno scenario cittadino che si è via via appiattito e degradato, ed è stata anche determinante in iniziative politiche importanti sia in consiglio che nella città. E personalmente continuo a ritenere che il progetto politico da cui MC è nata rimanga valido. Oggi però la riduzione del suo impegno e della sua presenza nella comunità (da almeno un anno non confortata da iniziative pubbliche) non mi consentono di continuare a svolgere il mio ruolo di consigliere nei modi con cui mi ero impegnata».
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