Un pranzo a “chilometri zero” per celebrare il successo dell’orto-terapia

Una sessantina di persone hanno partecipato all’incontro nell’ambito del progetto Ortolana-mente, che promuove l’indipendenza e l’autostima di adulti con disabilità psichica

Un pranzo a “chilometri zero” con i prodotti dell’orto coltivati dagli ospiti di Villa Colombo, per celebrare con amici, famigliari e sostenitori dell’iniziativa il primo raccolto frutto del progetto di orto-terapia lanciato nella primavera scorsa. Giornata di festa, venerdì, nella struttura di Oggiona con Santo Stefano (Varese) specializzata nella cura e riabilitazione di adulti con disabilità psichica e ritardo mentale.
Una sessantina di persone hanno infatti partecipato al pranzo a base di prodotti dell’orto che si è tenuto nella sala Ghiringhelli delle Cascine del parco di Villa Colombo. Nel menù di giornata pasta al pesto, pizzoccheri con verze ed erbette, zucchine ripiene, torte salate, fagiolini con le patate, involtini, cipolle caramellate, verdurine sott’olio e marmellate di cipolle e pomodori, tutti rigorosamente preparati con ingredienti dell’orto.  «Si è trattato di un primo punto di arrivo del percorso avviato con il progetto Ortolana-mente –, spiega il dottor Daniele Donati, direttore di Villa Colombo – per il quale è stato realizzato un orto a disposizione dei nostri utenti con l’obiettivo di garantire loro i benefici dell’orto-terapia, che ha effetti positivi sull’autostima, sull’autonomia e sul benessere psicofisico. Inoltre, la condivisione di questo momento con i famigliari, gli amici e chi ci ha aiutati è stato non solo un modo per festeggiare insieme, ma anche un ulteriore passaggio del progetto, che punta a favorire la socializzazione tra le persone».
Cofinanziato dall’Asl di Varese e realizzato in collaborazione con il reparto di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza dell’Azienda ospedaliera di Gallarate, l’associazione di volontariato Officina 025 – Genitori per la Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza di Gallarate e l’associazione di volontariato “Con Noi”, Ortolana-mente, pur rappresentando un’esperienza nuova per il territorio, ha già dato risultati importanti.
Prendersi cura dell’orto consente infatti di avvicinarsi alla terra, di sperimentare i tempi della natura e i ritmi delle stagioni, mentre piantare fiori e piante e seguirne la crescita rappresenta un’esperienza utile per imparare a prendersi cura di un altro organismo, ad assumersi delle responsabilità e ad aumentare la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità. Tutti passaggi che «contribuiscono anche alla crescita del senso di appartenenza e della socializzazione – sottolinea il dottor Donati – e che favoriscono anche la collaborazione tra le persone coinvolte».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Ottobre 2014
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