Tangenti Agusta, la difesa di Spagnolini: “Inchiesta mediatica senza riscontri”

Massimo Bassi, che difende l'ex-direttore di Agusta Westland, ha puntato a smontare il teorema della sovrafatturazione come sistema per far uscire le tangenti. Sentenza il 9 ottobre

 

       E’ toccata al legale di Bruno Spagnolini l’ultima parola nel processo per corruzione internazionale nei confronti degli ex-vertici di Agusta Westland accusati dalla Procura di Busto Arsizio di aver pagato una tangente di almeno 28 milioni di euro ad alcuni esponenti delle istituzioni indiane al fine di ottenere una commessa da 560 milioni di euro per la costruzione di 12 elicotteri per i membri del governo. All’avvocato Massimo Bassi il compito di affrontare il tema della sovrafatturazione e delle commesse affidate dalla società elicotteristica alla Ids Tunisia di Guido Haschke e Carlo Gerosa che, secondo i pm, sarebbe una società schermo dalla quale transitavano le tangenti a favore dei fratelli Tyagi e, di conseguenza, al Capo di Stato Maggiore dell’aviazione loro cugino.

LO STILE MILANESE – Il difensore di Spagnolini ha attaccato il pubblico ministero che ha condotto le indagini Eugenio Fusco definendo l’indagine «fatta con lo stile probatorio in voga in certe procure  che non è quella di Busto (riferendosi forse a quella di Napoli? ndr) – sostiene Bassi che prosegue – il contenuto è impreciso e fumoso e leggendo le carte si finisce per travisare il significato della prova a cui il pm si riferisce». Il legale smonta pezzo per pezzo le tesi dell’accusa ricostruendo minuziosamente ogni passaggio ma da un punto di vista diametralmente opposto: «Il capo di imputazione che riguarda la sovrafatturazione è un orfano che il pm ha lasciato come un rudere abbandonato nonostante una certa ansia di anticipazione in cui si è ragionato per schemi – ha detto Bassi ricordando gli esordi dell’inchiesta – poi sono arrivate le prove della difesa che hanno smentito questa tesi radicale ed estremistica».

UNA PISTA ABBANDONATA – A sostegno dell’abbandono di questa pista da parte del magisrato la difesa sottolinea che non è stata fatta nemmeno una consulenza sui lavori svolti dalla Ids Tunisia e da Aeromatrix: «La parabola dell’insussistenza oggettiva dei valori si è conclusa nel momento in cui abbiamo prodotto un faldone che comprende cartelle che contengono sottocartelle di disegni tecnici complessi. I lavori ci sono e sono tutti rintracciabili in Agusta. Materiali complicatissimi che permettono di costruire un elicottero in 3D». Per Bassi, dunque, uno dei pilastri su cui si reggeva l’accusa di corruzione, ovvero la costruzione di un sistema di aziende fittizie per produrre fatture false, viene a cadere portandosi dietro tutto il resto. Altro punto su cui l’accusa ha insistito era l’outsourcing, ovvero l’affidamento esterno dei lavori di ingegneria, che Bassi definisce «un trend in aumento tra società come Agusta Westland e gli indiani si sono specializzati in questo. Non c’è nessuna anomalia nel dare quei lavori in outsourcing anche perchè Agusta aveva lanciato il progetto della digitalizzazione totale dei disegni. Esistono prove di controlli sui lavori che sono stati svolti: c’è prova testimoniale e documentale mentre l’accusa ha sempre sostenuto che non vi era alcun controllo su quanto veniva realizzato dagli ingegneri indiani».

INTERCETTAZIONI – A sostegno di questa tesi l’avvocato ribalta una intercettazione usata dal pm per sostenere che i vertici di Agusta non si stavano inventando i lavori da far fare a Ids Tunisia ed è la telefonata in cui Garavaglia e Spagnolini discutono dei successivi modelli di elicottero da digitalizzare: «Si capisce che si tratta di un pm che andava di fretta – attacca Bassi – perchè la conversazione andava letta per intero. Se lo avesse fatto avrebbe capito che si tratta del lavoro di due persone serie, due ingegneri che discutono su quali lavori è necessario digitalizzare».  Sempre in tema di intercettazioni mal interpretate Bassi cita quella in cui, dopo l’uscita sui giornali delle accuse di corruzione ad Haschke, Garavaglia e Spagnolini dicono che i lavori di digitalizzazione devono comunque andare avanti perchè non possono essere condizionati da notizie di stampa, anch’essa finita nel mirino del difensore: «Il pm sostiene che Garavaglia avrebbe detto che bisogna andare avanti perchè altrimenti si capirebbe che abbiamo ammesso le irregolarità ma nel testo originale si legge “Bisogna andare avanti perchè altrimenti significherebbe ammettere nostre irregolarità”. Il pm ci mette un “le” di troppo che cambia completamente il senso: Spagnolini intendeva dire che fermare quella commessa avrebbe fatto pensare che sono state commesse irregolarità che non ci sono».

FATTURE REGOLARI – Infine Bassi analizza la sovrafatturazione così come ipotizzata da Fusco:«L’accusa dice che il 20% andava ad Aeromatrix, il 20% ad Haschke e il 60% ai fratelli Tyagi come corruzione ma non c’è nessuno che lo possa certificare, anche qui non c’è una consulenza tecnica da parte del pm. Il consulente chiamato a testimoniare sul valore delle prestazioni di outsourcing non fa un raffronto con altre offerte che può essere comparato al lavoro fatto da Aeromatrix». Bassi analizza anche i regimi fiscali di Tunisia e India trovando una spiegazione al fatto che Aeromatrix aveva interesse a sottofatturare ad Ids Tunisia perchè le due società fanno parte dello stesso gruppo e quindi non è Ids Tunisia a sovrafatturare ad Agusta. Inoltre c’era un vantaggio fiscale perchè in Tunisia non pagavano le tasse, in base alla legge di quel Paese mentre in India la tassazione sul guadagno era del 30%. Ids Tunisia».

Si chiude così, dunque, la fase dibattimentale di un processo che ha catalizzato l’attenzione di molti osservatori esteri a partire dagli indiani ma anche dei competitor di Agusta Westland russi, francesi e americani. La vicenda, infatti, ha toccato nel vivo i rapporti economici tra diverse potenze in ambito di armamenti e tecnologie per la sicurezza come Finmeccanica in Italia. La sentenza verrà pronunciata il 9 ottobre nell’aula Falcone e Borsellino del tribunale di Busto Arsizio

                                   TUTTI GLI ARTICOLI SUL PROCESSO

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 02 Ottobre 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.