Una mozione dei 5 Stelle per dire no allo “Sblocca Italia”
I consiglieri e gli attivisti pentastellati stanno presentando una mozione che impegni i consigli comunali del consorzio Accam ad andare avanti nella ricerca di alternative all'incenerimento
Il Movimento 5 stelle di Legnano, Busto Arsizio, Gallarate, Rescaldina, Magnago, Vanzaghello,
Marnate, Fagnano Olona, Samarate, gli attivisti pentastellati di Castellanza e il Meetup Somma
Lombardo in Movimento stanno facendo votare nei rispettivi consigli comunali, ove sono presenti con i loro rappresentanti eletti, una mozione per chiedere quali saranno le implicazioni del decreto Sblocca Italia sull’autonomia decisionale dei territori in merito allo smaltimento dei rifiuti, in particolare nei comuni del consorzio Accam e chiede di continuare sul percorso che prevede alternative all’incenerimento dei rifiuti. Ecco di seguito il comunicato.
Presso il Comune di Busto Arsizio è attivo, da circa quarant’anni, l’inceneritore Accam, rispetto al quale è stato avviato un tavolo tecnico che sta studiando più scenari tra i quali la possibile dismissione dell’impianto, in attinenza alle strategie individuate dal Piano Regionale dei rifiuti recentemente approvato. Il giorno 12-09-2014 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto-legge n° 133 cd “Sblocca Italia”, tale decreto potrebbe seriamente compromettere molti dei risultati su tematiche ambientali e ciclo integrato dei rifiuti già raggiunti o perseguiti da diverse amministrazioni locali, con ripercussioni a livello territoriale importanti anche per tutti i Comuni che fanno parte del consorzio Accam, tra i quali soprattutto Busto Arsizio che ospita l’inceneritore del Consorzio.
Il Movimento 5 Stelle sta presentando nei comuni del consorzio una mozione/istanza con la quale si chiede ai sindaci che si impegnino a proseguire il percorso intrapreso con grande difficoltà in questi mesi, valutando in ogni caso le alternative che il tavolo tecnico in corso presenterà entro fine ottobre, e a prendere posizione rispetto al decreto-legge Sblocca Italia che disegna un quadro in netto contrasto rispetto all’autonomia decisionale locale e vincola i territori che ospitano impianti di incenerimento ad accettare rifiuti extra-regionali fino al massimo della capacità di trattamento.
Ricordiamo che negli ultimi mesi abbiamo discusso in diverse occasioni pubbliche della possibilità di arrivare a valutare, finalmente, degli scenari diversi dall’incenerimento dei rifiuti (tecnologia ormai superata secondo molti studi scientifici), e che altre realtà amministrative, in diverse zone d’Italia, dispongono di impianti alternativi che danno già importanti risultati senza emissioni inquinanti (le amministrazioni del consorzio hanno potuto visitare ad esempio gli impianti di Este e di Occhiobello non più tardi di una settimana fa). A fronte anche della petizione firmata da 3500 cittadini che hanno chiesto la chiusura dell’inceneritore a favore di impianti di trattamento a freddo, e del ricorso presentato da Regione Lombardia presso la Corte Costituzionale contro l’articolo 35 del decreto, riteniamo che sia doveroso da parte dei sindaci esprimersi in merito a tutela del territorio. La mozione, già presentata lunedì scorso a Legnano dal consigliere del Movimento 5 stelle Riccardo Olgiati, verrà discussa nel prossimo consiglio comunale; è nostra intenzione presentarla in tutti i Comuni del consorzio dove il movimento 5 stelle ha rappresentanza in Consiglio Comunale, mentre dove non presente, come a Busto Arsizio, Gallarate e Castellanza sarà presentata come istanza, fiduciosi che non si vorrà ignorare una questione tanto urgente ed attuale.
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