Via ai lavori per “La casa di Francesco”, una risposta all’emergenza abitativa
Un problema sempre più pressante anche a Gallarate quello delle persone che perdono la casa. Caritas, Comune, Fondazione Cariplo e associazioni danno una risposta con la creazione di una casa alloggio in via Ferraris
L’inaugurazione del cantiere è avvenuta proprio nel giorno in cui si festeggia San Francesco, il santo della carità ed è proprio grazie all’impegno della Caritas, ma non solo, che la città potrà avere un luogo di accoglienza per rispondere ad un’emergenza che gli amministratori di Gallarate non esitano a definire «sempre più pressante», ovvero quella abitativa. Gli altri attori di questa importante opera, che ospiterà famiglie e singoli che vivono il disagio abitativo, sono la Fondazione Cariplo e il Comune di Gallarate che mettono la struttura di via Galileo Ferraris e 280 mila euro nell’ambito del progetto per l’abitare sociale temporaneo.
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Ciò che conta è l’inizio del conto alla rovescia per realizzare la “Casa di Francesco” a Gallarate. Oggi, 4 ottobre, una piccola cerimonia ha aperto simbolicamente il cantiere che entrerà nella fase operativa nei prossimi giorni. I lavori si protrarranno fino alla primavera e dovrebbero terminare entro giugno 2015. Al momento inaugurale hanno partecipato il sindaco, Edoardo Guenzani, monsignor Ivano Valagussa, l’assessora ai Servizi Sociali, Margherita Silvestrini, l’assessore alla Programmazione Territoriale Giovanni Pignataro, il comandante della Polizia Locale Antonio Lotito, il vicepresidente della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti, rappresentanti delle associazioni coinvolte nel progetto gestionale della struttura e l’onorevole Angelo Senaldi, vicesindaco nel periodo in cui la “Casa di Francesco” ha iniziato a prendere forma.
Presenti anche Oreste Bossi, titolare della ditta che eseguirà i lavori, e il sindaco di Sesto Calende Marco Colombo che con la sua azienda si occuperà dell’impianto elettrico. Le imprese, considerato il valore sociale dell’iniziativa, hanno deciso di applicare uno sconto sui costi di realizzazione. I risparmi contribuiranno a sostenere le spese di gestione della Casa.
«Se gli sconti fossero numerosi e consistenti – sottolinea il sindaco, Edoardo Guenzani – le attività in via Ferraris potrebbero partire con una spinta particolarmente vigorosa. Sarebbe un bel segnale, considerando le tante buone ragioni che sottostanno al progetto. Su tutte, il contrasto all’emergenza abitativa di singole persone e famiglie, ma anche il recupero di una struttura abbandonata vicino al centro cittadino».
LA STRUTTURA – L’immobile è di proprietà comunale. Si tratta di un edificio a due piani con cortile interno. Grazie ai lavori di ristrutturazione, potrà ospitare al primo piano 5 nuclei abitativi da 4 e 3 posti letto, per un totale di 17 persone. Sono previsti, inoltre, 2 locali comuni, uno per scaldare e consumare i pasti, l’altro adibito a lavanderia. Vi si svolgeranno accoglienze notturne di tre mesi, eventualmente rinnovabili, solo per una volta, per altri tre. Destinatari saranno uomini e donne di qualsiasi nazionalità, purché adulti e in regola con i documenti. Al piano terra si ricaveranno 3 camere per l’emergenza abitativa (servizio notturno), affiancate da uno spazio per docce e lavanderia (servizio diurno), un alloggio per la figura (o le figure) cui sarà assegnato il ruolo educativo e di custodia, e stanze di supporto (depositi, ufficio, centrale termica, spazio – salute per attività di “medicina leggera”: controllo della glicemia e della pressione, iniezioni e simili). Vi potranno dormire 6 persone in emergenza abitativa per sfratto, allontanamento, dimissioni ospedaliere o altro. Tali accoglienze avranno una durata di 2 settimane.
COME FUNZIONERA’ – Secondo il progetto sociale concepito dalla Caritas e dal Comune, la verifica sui requisiti di accesso, sugli ingressi e sulle dimissioni saranno competenza del locale Centro d’Ascolto Caritas e dei Servizi Sociali, in collaborazione con gli enti pubblici e privati invianti. Intorno alla Casa di Francesco si attiverà una rete che, oltre alle realtà già menzionate, comprenderà Acli, Croce Rossa, Auser, Exodus, Associazione Vita a Colori, Lions Insubria Gallarate, comunità straniere presenti sul territorio, Associazione Buon Vicinato. La gestione ordinaria del servizio sarà affidata alla cooperativa sociale Intrecci Onlus promossa da Caritas Ambrosiana, dal 2003 attiva sul tema dell’abitare e radicata anche in Provincia di Varese. Due operatori, in aggiunta alla figura del custode sociale, garantiranno una presenza costante, in turni. Saranno, inoltre, coinvolti volontari, opportunamente formati, grazie alla collaborazione delle parrocchie del decanato. Fra i parametri principali che saranno tenuti in considerazione nella gestione ci saranno quelli della garanzia del turn over e della messa a punto di una strategia personalizzata per l’uscita dall’emergenza.
I COSTI – I costi del progetto ammontano a circa 840.000 euro e sono coperti per la maggior parte dalla Caritas Ambrosiana. Contribuiscono anche il Comune e Fondazione Cariplo, che all’iniziativa ha dato un contributo di 280.000 euro nell’ambito del bando “Diffondere e potenziare l’abitare sociale temporaneo”. La Casa di Francesco rientra in una più articolata e sistematica strategia ideata dal Comune di Gallarate per affrontare il “problema casa”. Strategia che contempla accoglienza temporanea e di emergenza, alloggi-ponte, avvio di un vero e proprio sportello per la casa, ampliamento e miglioramento dell’offerta di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.
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