“Contro le occupazioni, riuso temporaneo delle aree dismesse”
La proposta del comitato Tsipras dopo i fatti che hanno caratterizzato la cronaca della città negli ultimi anni e gli sgomberi che continuano a fare le forze dell'ordine
Noi vogliamo provare a farlo, anche perché è proprio in questa città che si erano attivati i pionieri “Forum Isotta”, gruppi di lavoro per la progettazione partecipata dei cittadini sul possibile riutilizzo di queste aree. Sono passati ormai troppi anni (16 per la precisione) da quando, terminati i “Forum Isotta”, alcuni di questi cittadini chiedevano che l’amministrazione promuovesse l’uso temporaneo di parti di queste aree, nella consapevolezza che la pianificazione generale e la loro effettiva “riqualificazione” avrebbe richiesto molti anni, se non decenni, come infatti è accaduto, senza peraltro alcun esito pratico.
Ora un altro pezzo di questa città rivendica l’uso sociale di questi spazi occupandoli e utilizzandoli, ma subendo in prima persona le conseguenze degli sgomberi. Queste occupazioni hanno aperto un varco nell’indifferenza non più sostenibile dell’abbandono e degrado. E’ sempre più evidente la necessità per molti (disoccupati, giovani e non solo) di poter utilizzare aree in comodato o a canoni sostenibili per avviare nuove attività lavorative, artigianali, artistiche o culturali che possano dare una speranza di futuro a questa città.
Vogliamo provare a confrontarci con chi ha già fatto esperienze in questo senso, a partire da quelle realizzate nel comune di Milano con la collaborazione del Politecnico (inviteremo l’arch. Stefano Boeri) e di quella più specifica di “Temporiuso”, una associazione di architetti e non solo, delle cui esperienze “Altreconomia” ha editato un vero e proprio “manuale” di pratiche di riuso degli spazi abbandonati. Lo faremo LUNEDI’ 24 NOVEMBRE, dalle ore 21 alla sala del Bovindo in Villa Gianetti. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare a questa prima iniziativa.
Vorremmo che fosse l’inizio di un percorso, per iniziare a fare qualcosa di concreto in questa città, per provare a dare un’alternativa alle occupazioni ma anche alla desolazione dell’abbandono, del degrado e allo spreco di risorse che potrebbero invece diventare davvero una possibilità per molte persone di riprogettarsi insieme ad altre, uscendo dalla solitudine delle risposte solo individuali, perché crediamo che sia questo che una vera “comunità solidale” dovrebbe sempre praticar
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