L’Aime: “Da Poletti parole importanti: ognuno faccia la sua parte”
La nuova associazione imprenditoriale sposa la linea del governo su lavoro e sviluppo sottolineando come le rappresentanze territoriali debbano cominciare a fare la propria parte mettendosi in discussione
Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Aime dopo la tavola rotonda col ministro del Lavoro Giuliano Poletti a Malpensafiere
Lo scorso novembre, a MalpensaFiere, abbiamo avuto il piacere di partecipare ai lavori del tavolo della competitività, convocato dal Presidente della Camera di Commercio, Renato Scapolan, che ha visto la partecipazione del Ministro del Lavoro On. Giuliano Poletti. La delegazione di Aime era composta dal Presidente Giuliano Terzi, dal Segretario Generale Gianni Lucchina e da Dario Fantinato Presidente del Comitato Tecnico e Scientifico. Una serata spesa bene, dove abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con il Ministro su importanti questioni, soffermandoci in particolare sul Jobs Act di estrema attualità. Non sono mancati approfondimenti in merito ad altre problematiche come la burocrazia, l’insopportabile tassazione, le politiche attive del lavoro e Malpensa.
Il Ministro non si è mai sottratto ad alcun argomento, ha risposto evidenziando con determinazione le scelte del Governo ribadendo, con forza che ognuno deve fare la propria parte e si deve assumere le proprie responsabilità, un concetto che nel corso di questi ultimi anni non è mai stato lo stile e il metodo dei Governi che si sono succeduti.
Abbiamo condiviso pienamente l’impostazione del Ministro, abbiamo sostenuto la volontà e la determinazione del Governo di andare avanti, di discutere ma di decidere con celerità per approvare anche in Italia una serie di riforme, in primis quella del mercato del lavoro. Abbiamo chiesto al Ministro che le Istituzioni oggi devono fare uno straordinario sforzo per rendere competitivo il nostro territorio consentendo a molti imprenditori di tornare ad investire in Italia.
Semplificare, semplificare ed ancora semplificare questo è stato uno tra gli impegni assunti dal Ministro, oggi l’imprenditore deve avere delle certezze, non semestrali, per poter investire, musica per le nostre orecchie.
Malpensa un argomento caldo che il Ministro ha cercato di sviscerare. Pur tutta via, anche dopo aver sentito Poletti, noi riteniamo che Malpensa decollerà solo a fronte di una ridefinizione del sistema aeroportuale ammettendo, a noi stessi, che non ci possiamo più permettere 12 aeroporti nell’arco di 200 chilometri.
Anche la Camera di Commercio e la rappresentatività delle imprese ha avuto il suo spazio e la giusta attenzione. Dalle labbra del Ministro abbiamo sentito parole accorate sulla necessità che ogni Ente, Associazione, compresa la Camera di Commercio, si debba mettere in discussione, si interroghi e si ponga un quesito preciso: cosa posso fare di più per il tessuto economico in cui opero? Sono ancora utile alle imprese, insomma ha evidenziato con puntualità e chiarezza la crisi della rappresentanza che oggi stiamo attraversando. Una soddisfazione per Aime, nata proprio per ricercare, ridare, riformare il ruolo importante ed insostituibile delle Associazioni di rappresentanza, ascoltare dal Ministro queste affermazioni.
Una conferma della linea programmatica adottata da Aime: ritornare ad essere la vera rappresentanza delle imprese, ancor prima del loro centro di elaborazioni dati, demolendo definitivamente il rischio dell’autoreferenzialità in cui spesso le Associazioni sono cadute. Tutti chiediamo riforme, nuove regole, celerità nelle decisioni, ma, per centrare questi importanti obiettivi, ognuno di noi deve fare la propria parte, deve sapersi mettere in discussione analizzando pregi e difetti.
Non avremo mai un paese rinnovato e riformato se pensiamo che siano sempre gli altri a dover cambiare, insomma ammodernare un paese obbliga tutti a rimettersi in discussione senza se e senza ma. Al contrario, se resteremo fermi, a difesa del fortino, ci penserà qualcun altro, le imprese in primis, ad obbligarci a cambiare, con il rischio di gettare il bambino con l’acqua sporca.
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