La montagna viene giù, casa travolta: due morti

Le vittime sorprese verso mezza notte da uno smottamento: inutile la corsa contro il tempo, perdono la vita il nonno e la nipote di soli 16 anni

Un sabato sera come tanti, la vita che scorre assieme alla televisione accesa e alla pioggia forte, un secondo dopo va via la luce, il fango entra in casa e perdi i tuoi cari: due persone che non ci sono più.
Cerro di Laveno questa mattina si è svegliata senza un pezzo di collina che sovrasta la strada provinciale 69, poco dopo il bivio per raggiungere il lago, ma a far male, agli abitanti che qui si conoscono uno ad uno, è la perdita per una ragazzina di soli 16 anni Adriana Rochely De Pena Moja, 16 anni, e suo nonno, Giorgio Levati: entrambi sorpresi fra le mura domestiche da una fetta di montagna caduta a valle.
L’allarme è scattato attorno alla mezzanotte di sabato. Nella zona stava piovendo a dirotto. Le persone che vivono a poca distanza dal civico 13 della via Reno dicono di non aver sentito nessun rumore: solo quello del “Rial” il fiume che scorre a valle impetuoso e grosso, per gettarsi nel Verbano che dista qualche decina di metri.
Poi le sirene, tantissime, i soccorsi e le prime notizie: un morto e un disperso, poco dopo il bilancio sale a due morti: l’anziano e la nipote. I testimoni parlano di uno scenario apocalittico: strada bloccata e vigili del fuoco al lavoro con le fotoelettriche, i superstiti portati fuori con le scale, le famiglie evacuate dalle autorità per la paura della frana che stamani stava lì a guardare la giornata che stava incominciando.
 

IL FRONTE DELLA FRANA

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Due morti sotto una frana a Cerro di Laveno 4 di 34

La casa dove è avvenuta la tragedia ha l’ingresso che dà direttamente sulla strada lacuale ed è un immobile sviluppato su due piani fra altre case e un cantiere edile in cui è in corso una ristrutturazione. Al momento della tragedia erano presenti cinque persone: al piano terra abitava la coppia più giovane con la ragazzina. Al piano superiore ci stavano i nonni. Il retro della casa, non visibile dalla provinciale, dà sulla via Gattirolo, la vecchia strada per raggiungere Leggiuno, oggi interrotta da un muro di fanghiglia argillosa.

Proprio da qui, da Leggiuno si assiste al macabro spettacolo della frana che apre una breccia nei muri e fa entrare terra e sassi che devastano la facciata e portano all’esterno porte, finestre, mobilio ed effetti personali. Uno spettacolo raccapricciante che si somma a quanto già visto solo pochi giorni fanella tragedia svizzera dove trovarono la morte madre e figlia: due paesi di poche centinaia di residenti, due comunità ferite.
La casa è stata posta sotto sequestro, l’intera area è resa inaccessibile e transennata col nastro dei carabinieri.

LA TESTIMONIANZA DI LIA LEVATI, SOPRAVVISSUTA ALLA TRAGEDIA

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Novembre 2014
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