Modus Riciclandi, il bilancio di una stagione che fa bene alla natura
I numeri del progetto che ha conquistato il cuore e le abitudini dei varesini, popolo disciplinato sul tema rifiuti. Tutti sperano nel rinnovo di questa esperienza
Se la provincia di Varese rappresenta la punta di diamante a livello italiano per quanto riguarda la raccolta differenziata e la produzione di rifiuti pro capite lo si deve ad una politica che da anni picchia duro su questo tema. Se in futuro questa tendenza si rinnoverà, portando la frazione differenziata dal 62 – 63% (contro la media nazionale che arriva al 30%) a livelli addirittura più alti, lo si dovrà alle nuove generazioni, a come esse gestiranno la spazzatura, la spesa, e il territorio: temi centrali del progetto Modus Riciclandi che oggi, dalla “base operativa” del Chiostro di Voltorre, a Gavirate, ha fatto il bilancio di questi tre anni e mezzo vissuti senza risparmiare sul coinvolgimento dei più giovani e delle loro famiglie sul tema della sostenibilità ambientale e del riuso creativo. Non a caso il Chiostro è anche sede del centro Re Mida che si occupa di far rinascere gli scarti delle lavorazioni industriali per realizzare giocattoli, oggetti, addirittura gioielli.
Ma andiamo con ordine: una sala conferenza strapiena ha salutato questo pomeriggio al Chiostro la fine naturale del progetto che coinvolge diversi enti ma fondamentalmente due Paesi: l’Italia (e quindi il Varesotto) e la Svizzera (il Canton Ticino): sono questi i requisiti per rientrare nei Fondi Europei di Sviluppo Regionale, che riguardano in questo caso il tentativo di coinvolgere anche oltreconfine le buone pratiche in materia ambientale. Noi che insegniamo agli svizzeri? “Sì, proprio così – ha detto il consigliere regionale e presidente della commissione Ambiente Luca Marsico – ricordo la faccia del consigliere di Stato Borradori (ora sindaco di Lugano ) quando gli parlai dei nostri livelli di differenziata, più alti ancora di quelli ticinesi». L’abbassamento della raccolta differenziata rappresenta infatti uno dei due pilastri su coi si basa la politica provinciale in tema di rifiuti: l’altro è quello dell’abbassamento del quantitativo legato alla produzione pro capite: due sfide raccolte dal nuovo corso dell’Ente, qui rappresentato da Gunnar Vincenzi intervenuto nella veste di padrone di casa per ringraziare gli attori di questo progetto per l’impegno profuso.
Tornando al Modus Riciclandi, sono state intraprese diverse azioni fra Italia e Svizzera legate all’obiettivo della sensibilizzazione dei cittadini al problema della raccolta differenziata e del riuso: oltre al centro Remida anche allo “Spamm” di Mendrisio si è puntato su questo tema; è stata attivata una mappa dell’abbandono dei rifiuti (di questi giorni il lancio della “app” per Android che consente con pochi passaggi a chiunque di poter segnalare sporcizia e discariche improvvisate nei boschi e a bordo strada); le mostre itineranti fra Italia e Svizzera; non ultimo il sito nuovo di zecca dove è presente anche una mappa della Varese sostenibile: tutti i luoghi e le scuole che adottano una policy legata all’ambiente.
Già, le scuole: dicevamo che il futuro è legato a doppia trama ai comportamenti dei più giovani: oltre 14 mila sono gli studenti che hanno attivato i laboratori sul riuso creativo nelle loro classi, 4.500 gli scolari che hanno visitato il centro di Voltorre, 18 mila i cittadini che si sono recati al Re Mida, oltre 10 mila i curiosi che hanno visitato una delle tante iniziative itineranti legate a questi progetti.
E per il futuro? La Regione farà il possibile per accaparrarsi una parte di quei circa 140 milioni di euro da dividersi fra Italia (regioni di confine) e la Svizzera, e rientranti nella dotazione dei fondi FESR 2014 – 2020. Come dire: squadra che vince, non si cambia.
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