Cartosio (Fiom): “Quella di Finmeccanica è una partita di sistema, non aziendale”
Dopo il convegno organizzato dalla Fiom Cgil sulla holding di Stato che controlla AgustaWestland e Alenia Aermacchi, il sindacalista dei metalmeccanici chiama in causa la politica
«Nessuno vuole svendere e tantomeno chiudere nulla. La partita di Finmeccanica è di sistema, non aziendale. Quindi il livello di discussione deve alzarsi». Nino Cartosio, della segreteria provinciale della Fiom, dopo il convegno di Samarate dedicato alla Holding di Stato che controlla AgustaWestland e Alenia Aermacchi, prova ad alzare quel livello partendo dalla storia recente. «All’inizio degli Anni ’90 – spiega il sindacalista – la Lega Nord attaccava il sindacato che si batteva per il salvataggio di Agusta, accusandoci di voler salvare il carrozzone pubblico. Il tempo ci ha dato ragione e ancora oggi il nostro obiettivo è mantenere la struttura produttiva sul territorio».
Cartosio, i deputati varesini del Pd hanno scritto una lettera intervenendo nel dibattito che voi avete aperto con il convegno di Samarate. Non le sembra un segnale positivo?
«Fa piacere che arrivi dopo un’iniziativa della Fiom, ma il punto non è solo vigilare come ha sintetizzato bene il professor Emilio Esposito, grande esperto in materia, durante il convegno di ieri. È difficile immaginare un riposizionamento strategico di Finmeccanica, come ha sostenuto Moretti, durante l’audizione in Commissione attività produttive, contando solo sulle forze del gruppo industriale perché ha una situazione patrimoniale deteriorata, paga il 5% di interessi sui prestiti bancari, deve affrontare costi enormi per sviluppare piattaforme proprietarie e superare barriere altissime che sono tipiche del settore aerospaziale. E non è che vendendo l’Ansaldo Breda trovi le risorse per risolvere questi problemi. Occorre perciò un livello superiore, cioè una politica industriale, per mantenere il livello produttivo. Insomma, c’è una contraddizione tra quello che è stato annunciato, cioè il riposizionamento strategico del gruppo, e la situazione in cui Finmeccanica si trova. Il vero tema quindi è sapere qual è la politica industriale italiana perché il piano dell’ad Mauro Moretti va letto in questa prospettiva».
Qual è la critica che fate a questo governo?
«Nell’ordine del giorno del governo non c’è la politica industriale che non puo’ essere ridotta al taglio dell’Irap. Persino per Electrolux c’è stato un intervento sulla decontribuzione del salario, figuriamoci in settori più strategici. Mi chiedo inoltre se tutto il dibattito puo’ esaurirsi nel Jobs act? Una programmazione strategica è irrinunciabile soprattutto in un settore ad alta intensità di capitale dove il rendimento è differito nel tempo».
Perché durante il convegno di Samarate si è sottolineata a più riprese l’urgenza di un intervento di sistema?
«Perché le fabbriche chiudono e si continua a discutere di altro. In questi ultimi sei anni il Paese ha perso il 25 % della produzione industriale e il 27% degli investimenti. Se una fabbrica chiude non riapre più, ecco perché è importante mantenere, finché c’è, la capacità produttiva completa e integrata su tutto il ciclo. E siccome Finmeccanica ha ancora una capacità produttiva di alto livello, nell’immediato occorre mantenerla per poter guardare al futuro e poi metterci mano. L’esempio di Fincantieri, in questo senso, è perfetto. Spero che il piano industriale di Moretti sia l’occasione per aprire una discussione più alta sulla politica industriale di questo Paese».
La politica secondo lei ha chiara questa urgenza?
«Le rispondo con un fatto: quando Sergio Marchionne ha portato all’estero la produzione di Fiat, ha preso gli applausi di quasi tutto il mondo politico. E se a metà degli anni 90 producevamo 2 milioni di automobili, oggi arriviamo a malapena a 400 mila».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Lina Hepper su La Provincia di Varese studia un gestore unico dei rifiuti: "Una strategia a lungo termine per anticipare il futuro"
Cloe su Quattro eccellenze varesine premiate dai Travelers' Choice 2025 di TripAdvisor
lenny54 su Turisti ebrei con la kippah aggrediti in autogrill a Lainate
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.