Il Ministero dell’Economia avvalora le tesi di Confartigianato Varese

Le imprese non devono pagare il tributo per i magazzini e le aree “funzionalmente ed esclusivamente collegate all’attività produttiva”. Confartigianato presenta ricorso al TAR anche per il Comune di Busto Arsizio.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze avvalora una delle tesi sostenute sino ad oggi da Confartigianato Imprese Varese: i Comuni non possono applicare la Tari ai magazzini e a quelle aree che sono “funzionalmente ed esclusivamente collegate all’attività produttiva”.
Quindi anche le superfici adibite allo stoccaggio di materie prime, i magazzini intermedi di produzione e i magazzini adibiti allo stoccaggio dei prodotti finiti vanno escluse dalla tassa rifiuti.

L’interpretazione del Ministero, contenuta in una nota del 9 ottobre 2014 in risposta ad un quesito inoltrato da una società proprio in merito alle superfici tassabili, va a sostenere un’altra tesi di Confartigianato Varese. In particolare quella in cui i Comuni hanno finora previsto la sola esclusione di quella parte di superficie occupata dai macchinari, ma questa è una “ingiustificata duplicazione dei costi, poiché i soggetti produttori di rifiuti speciali, oltre a far fronte al prelievo comunale, dovrebbero anche sostenere il costo per lo smaltimento in proprio degli stessi rifiuti”. Allo stesso modo devono essere considerate le aree scoperte asservite al ciclo produttivo. Le medesime considerazioni vanno fatte anche ai fini Tarsu, seppur oggi abrogata con l’introduzione della Tari.

Su questo si è concentrata negli ultimi anni l’attività dell’Associazione di Viale Milano, che ha sempre contestato alle amministrazioni locali da una parte la mancata previsione regolamentare di esclusione dei magazzini collegati all’esercizio delle attività produttive e la discrezionalità sino ad oggi operata nei criteri di assimilazione ai rifiuti provenienti dalle attività produttive.
E dall’altra un’equa ripartizione dei costi della tassa rifiuti tra utenze non domestiche (imprese) e utenze domestiche (cittadini).

Dopo aver incalzato i Comuni con proposte, suggerimenti, dati e una continua disponibilità a collaborare per censire le attività sul fronte della tassazione locale, Confartigianato Varese ha deciso di ricorrere al TAR nei confronti delle più importanti amministrazioni comunali. Nei prossimi giorni il ricorso arriverà anche al Comune di Busto Arsizio con le medesime osservazioni già inviate a Varese e Gallarate.

Ma fino a quando tutti i Regolamenti Comunali non prevedranno la non applicazione del tributo dei rifiuti sulle aree produttive, e i Comuni non aggiorneranno i propri dati storici, a ciascuna impresa non rimarrà che la strada della richiesta singola di esclusione delle aree tassabili.

Negli ultimi decenni la tassa rifiuti è stata oggetto di una "copiosa e non sempre univoca giurisprudenza della Corte di cassazione" conferma il Ministero, né può affermarsi che nell’organizzazione del Servizio di smaltimento rifiuti si siano sempre salvaguardati “i principi di efficienza, efficacia ed economicità, assicurando al contempo la realizzazione delle finalità di evitare disequilibri ambientali e di rendere più equa l’applicazione del tributo”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Novembre 2014
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