Openjobmetis, un’altra emozionante sconfitta
Varese non si sblocca e cede per la quinta volta di fila contro una Milano incompleta e trascinata da Brooks (37 punti) in un finale da infarto (97-105). Pozzecco espulso si strappa la camicia alla fine del secondo periodo
Non basta l’ennesima serata da infarto per svoltare il cammino della Openjobmetis. La squadra di Pozzecco colleziona un’altra “bella sconfitta” in un vibrante e apertissimo derby con Milano (97-105) e cede solo nei secondi finali, portando così a cinque la fila di ko consecutivi. Un dato del quale è necessario tenere conto, anche se è chiaro a tutti che i biancorossi abbiano provato fino in fondo a regalare una gioia ai loro tifosi, pur in una partita dal pronostico chiuso alla vigilia. Milano però ha perso qualche pezzo nell’avvicinamento al match: Banchi ha potuto ruotare solo otto uomini ma la circostanza ha scatenato l’ex Laker MarShon Brooks, letteralmente mostruoso con i suoi 37 punti segnati con sei triple e sette rimbalzi in saccoccia. Una gara che ci ha ricordato quella disputata anni fa da Dominique Wilkins in maglia Fortitudo, anch’egli dopo una serie di partite che non avevano convinto sino in fondo.
La Openjobmetis ha dunque dovuto fare i conti con un avversario devastante al quale ha opposto di volta in volta i suoi uomini: Diawara è stato il più continuo con anche alcune triple impossibili, Callahan è risultato una bella sorpresa mentre ha del clamoroso la prova bifronte di Robinson e Daniel. L’asse play-pivot, disastroso nella prima metà del match, è poi decollato dopo l’intervallo e segnato canestri a ripetizione che purtroppo non sono bastati. E chissà che sulla loro metamorfosi non abbia influito l’ennesimo show di Gianmarco Pozzecco, anche se questa volta la sceneggiata del coach si presta a una discussione infinita. A 2′ dall’intervallo il Poz è stato espulso (sulla terna arbitrale ci limitiamo a stendere il classico velo pietoso, per quanto ha diretto male) dopo il secondo fallo tecnico e, all’imbocco del tunnel degli spogliatoi, è nuovamente imbizzarrito. Camicia strappata come Hulk Hogan (la stella del wrestling di qualche anno fa), incitamento tarantolato a giocatori e pubblico e affidamento della squadra al vice Ugo Ducarello, sparato negli spogliatoi a gestire l’intervallo. Un altro episodio che non mancherà di dividere favorevoli e contrari, ma che alla lunga non è servito a vincere una partita in cui hanno deciso un pugno di rimbalzi sporchi d’attacco finiti nelle mani milanesi. E quando a Brooks si sono alternati Melli (5/5 dall’arco) e Ragland (bomba decisiva), Varese ha terminato le munizioni e si è dovuta arrendere di nuovo. A Cremona la prossima stazione: sarà ancora Via Crucis o inizio della risalita?
COLPO D’OCCHIO – Per capire cosa significa “match storico del basket italiano” basta guardare il catino del “Lino Oldrini” (lo abbiamo già scritto: in certe serate preferiamo l’intitolazione originale). Cinquemila persone stipate e attente, vocianti e fischianti, pronte a vivere una passione a prescindere dalla classifica e dalle ambizioni opposte per le due contendenti.
PALLA A DUE – Christian Eyenga è la grande novità in casa Openjobmetis: l’ala congolese è all’esordio in biancorosso e va subito a fare parte del quintetto varato da coach Pozzecco, per togliere pressione a Diawara e aiutare Daniel a rimbalzo. Prima presenza in panchina per il giovane di Clivio, Luca Sandrinelli. Sul versante opposto coach Banchi deve rinunciare ad Alessandro Gentile, rimasto in parterre accanto allo squalificato Hackett a causa della schiena bloccatasi nel corso della partita di Eurolega di giovedì sera. In panchina Kleiza ma non toccherà il campo (caviglia). Gioca invece Moss nonostante la morte della nonna che lo ha cresciuto: raggiungerà gli Usa dopo il match per tornare in Italia in tempo per la gara di venerdì a Barcellona.
LA PARTITA – Milano prova subito a forzare la mano con Ragland che domina il primo quarto con 11 punti e fa a fettine il dirimpettaio Robinson, rimbalzato con perdite in penetrazione al pari di Daniel. La Openjobmetis però non va sotto più di tanto grazie a qualche guizzo di Eyenga (che finisce presto faccia a faccia con Moss) e della coppia Diawara-Rautins: al 10′ è 17-23.
Il secondo periodo vede la coppia Robinson-Daniel andare in crisi nera: i due ricordano quei ciclisti che dimenticano di mangiare prima dello Stelvio e così Pozzecco deve variare quintetti per limitare i danni. Deane fa bene il suo mestiere (nonostante una clamorosa schiacciata fallita) e Diawara tiene i suoi vicini nel punteggio. A 2′ dalla sirena il terzo fallo di Eyenga porta il Poz a protestare: non l’avesse mai fatto, secondo fallo tecnico ed espulsione automatica. Masnago sta con il fiato sospeso e poi esplode quando il coach si strappa la camicia e invita il pubblico all’incitamento generale. Missione compiuta: la folla si scatena, Milano perde un giro (e gli arbitri non si smentiscono: tecnico di compensazione a Ragland) e si ritrova la Openjobmetis alle spalle all’intervallo (40-43).
Al rientro Robinson e Daniel sono giocatori completamente diversi rispetto a quelli visti fino a lì: il primo penetra, il secondo è ottimo sui rimorchi, la loro fiducia sale e con essa il fatturato. Milano però ribatte colpo su colpo con Samuels in serata positiva e soprattutto con un Brooks letteralmente fantastico, sia dall’arco sia con l’arresto e tiro fulminante. All’Olimpia però non basta perché un Diawara dall’occhio pesto prima infila una tripla assurda e poi dalla lunetta sigla il sorpasso (71-70) corretto prima della sirena da una cesto del solito Brooks (71-73 al 30′).
IL FINALE – Si entra così nell’ultimo periodo quasi in parità, ma ancora una volta l’EA7 cerca di chiudere subito i conti. La zona di Banchi appanna un po’ la visuale a Varese che si ritrova sotto di 10 grazie a Meacham e Brooks. Il timeout di Ducarello ridà qualche certezza ai padroni di casa che tornano a segnare con Daniel e Callahan; tocca quindi a Banchi fermare il gioco ma la risalita della Openjobmetis, pur lenta, è continua grazie al pivot e a un’altra tripla incredibile di Diawara che vale l’aggangio sul 89-89. Melli allora segna da 3, Callahan (tripla e fallo con libero realizzato) addirittura da 4 per il sorpasso e si continua così sino al 97 pari di Robinson. A quel punto l’EA7 attacca con un po’ di fatica, sbaglia un tiro ma James è il più lesto a rimbalzo: sarà l’azione decisiva perché Ragland infila la tripla del 97-100 mentre Rautins dalla parte opposta scheggia il ferro con 25” da giocare. Varese commette fallo subito ma non segna più mentre Brooks dalla lunetta sale a quota 37 e chiude il match con un divario fin troppo largo, 97-105.
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