“Piogge, la sicurezza non passa solo dal Rile”

L'intervento del Partito Democratico dopo le due ondate di violente piogge. "Il Tenore esonda ancora, occorre vigilare sui lavori del reticolo idrico minore a Nord"

Le due ondate di maltempo di questa settimana, oltre che quella di agosto, hanno riportato all’attenzione anche la situazione dei torrenti che attraversano Cassano Magnago: il tema è molto sentito ed oggetto di dibattito, anche per il ricordo di devastanti alluvioni nei decenni passati. Riceviamo e pubblichiamo un intervento del Partito Democratico di Cassano Magnago, segreteria e gruppo consiliare

Le recentissime esondazioni del torrente Tenore nelle vie Paisiello, Turati e Confalonieri confermano le preoccupazioni da noi sempre segnalate circa il rischio idrogeologico a Cassano Magnago: anche con le vasche di laminazione a regime permane il rischio di esondazioni, nel centro citta’ come nel Rione Sud.
Le cronache degli ultimi giorni confermano anche il rischio di tracimazioni del Rile a livello delle due griglie di via Trieste e via Buttafava, causa il frequente malfunzionamento.
Ricordiamo peraltro che non è stata ancora chiusa la procedura di collaudo delle vasche – non essendo stato ufficialmente definito il soggetto responsabile della loro manutenzione – e che a tutt’oggi non è stata definita una soglia di allarme né un sistema di allertamento della popolazione in caso di esondazione: tutto viene lasciato al buon senso degli operatori!
Per quanto riguarda i lavori in corso nell’area della “Bonifica” in via Ortigara-Trieste, quanto abbiamo sentito durante la Commissione Territorio dell’11 novembre –da noi pretesa- ha ampiamente confermato la consistenza delle nostre preoccupazioni. In quell’area sono in atto interventi privati che riguardano il reticolo idrico minore che dà origine al torrente Riofreddo (principale affluente del Rile) la cui manutenzione è di competenza comunale, che oggi costituisce il principale pericolo di superamento della portata idraulica della porzione tombinata del Rile (il cosiddetto tombotto).
Sono passati ben vent’anni da quando denunciammo l’abusivismo dei primi interventi di movimentazione terra nella stessa area: vedi sopralluogo USSL del 2004, nota del Genio Civile del 1994 e delibera del CC del 5/1995 (mozione delle minoranze votata all’unanimità) che costringevano l’allora sindaco Uslenghi all’ordinanza del 8/2005 per ripristinare la situazione quo ante).
Oggi, vent’anni più tardi, nonostante condizioni climatiche nettamente peggiorate (chi può ancora negarlo?) siamo alle solite: solo dopo la nostra segnalazione del 27 ottobre scorso Poliseno e Coghi si accorgono dei lavori non autorizzati sul reticolo idrico minore di via Ortigara e ingiungono l’interruzione dei lavori e la presentazione (a posteriori!) di uno studio idraulico.
Ma lo “scandalo” non finisce qui: si sappia che l’autorizzazione a costruire, giacente in comune dal 2012, è stata concessa il 12 giugno scorso, giorno precedente l’approvazione della Variante del PGT che finalmente inseriva – su esplicita richiesta del comitato cittadino in difesa dalle inondazioni- vincoli più stringenti in prossimità del reticolo idrico minore!
Tutti sanno che la legge oggi impedisce la copertura di qualunque corso d’acqua, per quanto piccolo: allora a che serve una tubazione laddove esiste già un impluvio naturale?
Già il PGT del 2007 imponeva uno studio idraulico per lo smaltimento delle acque piovane prima di intervenire in quella zona; la variante del 2014 ha rafforzato il concetto, pretendendo uno studio anche per lo smaltimento delle acque derivanti da coperture edilizie. Pretendere solo ora tale studio, dopo aver autorizzato nuove costruzioni, suona come una beffa.
Poliseno e Coghi la smettano di difendersi con la solita solfa della garanzia fornita dalle dighe del Rile: il Riofreddo non ha vasche di laminazione, perciò l’unica garanzia è che non venga manomesso, ne va della sicurezza dei cassanesi!
Ribadiamo che la vocazione agricola di quella porzione di territorio deve essere conservata, ma con il rigoroso rispetto delle regole, senza violentarne le caratteristiche e le delicate funzioni idriche e ambientali.
I cittadini sappiano comunque che il PD si batterà con ogni mezzo affinché questa vicenda non finisca “all’italiana”, cioè con l’ennesima “pezza burocratica”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Novembre 2014
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