Pozzecco: “Mancata un po’ di cattiveria”
Il coach analizza la gara e incensa Recalcati: "Il numero uno del nostro basket, più ancora di Dino Meneghin". Charlie ricambia: "Varese esce fortificata da questa partita"
Si abbracciano prima del match, si fanno i complimenti – reiterati – alla fine. Però a spuntarla ahinoi è il più esperto dei due allenatori, Charlie Recalcati, che nell’infuocato finale del “Taliercio” ringrazia l’altro ex Phil Goss lasciando a Gianmarco Pozzecco il ruolo ingrato di coach sconfitto. «Abbiamo preso troppi punti nell’ultimo quarto – attacca il Poz – Certo, l’assenza di Kangur ci ha penalizzato dal punto di vista difensivo: so e sappiamo che lì dobbiamo comunque migliorare e potevamo comunque vincerla lo stesso. Dovevamo difendere meglio sopra di dieci, ma è anche vero che le squadre di Charlie sono così: per natura dell’allenatore sanno come vincere le partite. Pensate che con lui in panchina ho vinto anche io in un paio di occasioni…».
La partita di Mestre dà riscontri a due facce alla Openjobmetis: «Da un lato sono dispiaciuto per quello che abbiamo fatto in difesa, ma dall’altro felice per come i ragazzi hanno giocato in attacco dove sono stati molto belli da vedere. Kuba ad esempio ha tirato male nel primo tempo ma alla fine è cresciuto ed è stato devastante quando siamo andati avanti. Mi spiace invece per Robinson, che ha commesso presto il quarto fallo: forse dovevo rimetterlo prima in gioco ma era giusto secondo me che stessero in campo quelli che hanno fatto il break. Nel complesso penso sia stata una partita bellissima e credo che la gente si sia divertita (poi avete vinto voi, bastardi!). Alla fine siamo arrivati stanchi e inoltre ci è mancato un pizzico di cattiveria. Ora mi auguro di recuperare Kristjan, in modo da poter allenare la squadra al completo e giocare finalmente una partita con tutta la squadra a disposizione».
Infine Pozzecco parla di Carlo Recalcati come meglio non potrebbe: «Mi dà assolutamente fastidio che Charlie raccolga poco: lui è il numero uno. Come uomo, allenatore, ex giocatore: ancora più grande di Dino Meneghin che è stato più forte in campo ma non ha avuto il seguito di Recalcati in panchina. Andrebbero ascoltate e messe in pratica tutte le sue parole. E comunque – conclude tornando spiritoso – lui ha allenato 800 partite, io prima di oggi 3 in Serie A: gli ho chiesto di farmela vincere tanto a Charlie, una più una meno, cosa volete che conti? Mi ha detto che avremmo fatto una per uno ma quando gli ho chiesto di lasciarmi questa non ha voluto. Quindi a Varese toccherà a noi…».
E proprio a Pozzecco e ai suoi uomini sono dedicate le prime parole del tecnico vincitore. «Inizio con i complimenti ai nostri avversari che hanno giocato una partita quasi perfetta; e dico quasi solo perché non hanno vinto. Ci hanno sempre punito in attacco, trovando ogni volta i punti deboli in cui abbiamo dovuto concedere qualcosa: secondo me hanno fatto molto meglio stasera rispetto a sabato scorso. Il Poz deve uscire da questa partita fortificato, perché giocando così si potranno togliere tante altre soddisfazioni; noi invece siamo andati meno bene perché in difesa non siamo sempre riusciti a fare ciò che avremmo voluto ma questo è in parte anche merito di Varese».
Parlando della sua Umana, Recalcati prosegue: «Abbiamo un po’ pasticciato in attacco, e forse siamo stati precipitosi nel momento in cui Varese ci ha superato e creato il break: potevamo contenere meglio i danni e usare maggiore raziocinio. Poi abbiamo fatto fatica nell’usare i blocchi che invece ci devono servire. Restiamo molto contenti della vittoria, ma non contentissimi in assoluto: vedo ancora troppo squilibrio all’interno della partita quando cambiamo i quintetti sul parquet. Dobbiamo trovare continuità all’interno dei 40′. Abbiamo tante armi a nostra disposizione, tipo Viggiano da 4, ma quando variamo la formazione dobbiamo riuscire a restare maggiormente competitivi».
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