Suora accusata di abusi, i genitori: “Dopo la morte di Eva voleva manipolarci”
In aula la testimonianza dei due coniugi che hanno raccontato a pm e difese i rapporti della giovane figlia con la suora sotto accusa, dal '98 al 2011, anno della tragica scomparsa della giovane oratoriana
La trasformazione di Eva Sacconago, trovata morta suicida nel 2011 nella sua abitazione, era iniziata nel 1998. Era ingrassata, aveva perso l’interesse per i ragazzi della sua età, aveva smesso di fare sport, si era tagliata i capelli corti. Il racconto di Roberto Sacconago, papà di Eva, e della madre Giovanna Bozzolini parte da quegli anni, 1998-1999, gli anni in cui suor Mariangela Farè entra nella vita dell’oratorio di Sant’Edoardo e, soprattutto, in quella di Eva. Si è concentrata sulla ricostruzione dei due genitori l’udienza di oggi nell’aula Falcone e Borsellino del Tribunale di Busto Arsizio per il processo a Mariangela Farè, l’ex-religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice che è accusata di abusi sessuali, violenza privata e atti persecutori nei confronti della giovane oratoriana che si è tolta la vita nel giugno del 2011.
Un’udienza toccante e lunga che ha sottoposto ad un elevato stress fisico e mentale principalmente la povera madre che in più di un’occasione ha dovuto sospendere la sua deposizione sopraffatta dalle lacrime. In particolare la donna è crollata quando ha ammesso di «aver dichiarato alla Polizia il falso per non ferire la figlia, in occasione dell’interrogatorio avvenuto in commissariato a Busto, pochi giorni prima della sua scomparsa – ha detto la donna che ha proseguito – Eva non voleva che la vicenda emergesse, me lo aveva chiesto in maniera così supplichevole che accondiscesi anche perchè pensavo riguardasse i fatti di 12-13 anni prima». Parole che hanno un gusto ancor più amaro per quello che è avvenuto a pochi giorni di distanza. La denuncia fatta in maniera anonima contro la suora era ormai arrivata quando la resistenza della ragazza, alla situazione che stava vivendo, si era assottigliata al punto di farla cedere di schianto: «Ho tirato giù io il corpo con le mie mani – ha raccontato il papà con le lacrime agli occhi – se non lo fate voi lo faccio io, avevo detto a chi era presente». Momenti durissimi quelli che hanno seguito il suicidio ma suor Mariangela non si è eclissata nemmeno in quel momento «la vedemmo in obitorio – ha proseguito il padre – e mia moglie la perdonò per quello che aveva fatto 12 anni prima, era in prima fila al funerale e cominciò a sentire mia moglie con una certa continuità. Fino al punto che venne consigliato a Giovanna di non sentirla più per via delle indagini. Era evidente il suo intento manipolatorio».
Eppure, lo hanno raccontato i due coniugi, avevano sperato di aver chiuso la vicenda nel ’99 senza danneggiare più di tanto la figlia, quando andarono a Malpensa di nascosto per vedere se la suora prendesse davvero l’aereo per Catania: «Dopo aver scoperto le decine di lettere che la suora le scriveva nelle quali si parlava anche di baci eravamo andati dai diretti superiori della suora ed eravamo arrivati fino ai vertici della diocesi a Varese ottenendo lo spostamento di suor Mariangela a Catania». In realtà la frequentazione tra le due, scopriranno i genitori in seguito, sarebbe proseguita anche in quegli anni di calma apparente tra il ’99 e il 2006, anno in cui Eva si fece assumere a Vigevano presso una struttura nella quale lavorava anche la suora. Dopo la morte della loro amata figlia, infatti, sia dalla loro casa che da quella di Eva erano emersi numerosissimi scritti, diari, messaggi inequivocabili anche a sfondo erotico sui telefonini della ragazza. Anche dall’auto in uso alla giovane era venuto fuori un plico di materiale che confermava quel legame con la suora. Insomma un calvario che, a detta dei coniugi, Eva si portava dentro cercando di non parlarne mai con loro: «Ogni volta che si affrontava l’argomento lei si chiudeva in se stessa». Un calvario fatto di tante tessere mancanti che sono state scoperte solo successivamente quando ormai Eva aveva già deciso di salutare questo mondo definitivamente.
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