Varese Possibile, i civatiani iniziano a farsi conoscere in città

L'associazione nata lo scorso a luglio a Livorno per volere di Pippo Civati, inizia la sua attività anche a Varese e punta a riunire diverse realtà associative attive sul territorio. Presenti il senatore Tocci del Pd e Andrea Pertici

Ascoltare e mettersi a confronto con le realtà locali: è stato questo il leit motiv della prima iniziativa dell‘associazione “Possibile”, costituitasi a Varese negli ultimi mesi. Lo scorso luglio a Livorno Pippo Civati aveva lanciato l’iniziativa “Possibile”, con lo scopo di incentivare il dialogo interno alla sinistra italiana: alcuni attivisti del varesotto hanno risposto alla chiamata e hanno iniziato ad organizzarsi. Il punto di partenza sembra buono: in Lombardia, provincia di Varese compresa, alle primarie del Partito Democratico Pippo Civati aveva ottenuto buoni risultati, raggiungendo il secondo posto alle spalle di Matteo Renzi, eletto poi segretario, e precedendo così Gianni Cuperlo, terzo. Dopo Pavia, Milano e altre realtà province “Possibile” arriva quindi a Varese.

Primo evento un incontro al circolo dei Ronchi, a San Fermo, sabato 15 novembre: 7 ore didiscussione, raccolta di adesioni, un pranzo di autofinanziamento, un questionario distribuito ai presenti e soprattutto un approfondimento sul tema della partecipazione. Grandi nomi, fra i relatori, come il senatore PD Walter Tocci e il costituzionalista Andrea Pertici, ma non solo. “Abbiamo voluto focalizzare questo primo incontro sulle diverse modalità di partecipazione attiva dei cittadini: il programma è infatti suddiviso in tre moduli: all’inizio abbiamo guardato alle associazioni politiche, poi ai comitati civici, per poi rivolgere l’attenzione ai gruppi culturali e ambientali – spiegano gli attivisti Marco Sarze Amadè e Stefano Catone – In realtà questa giornata è più dedicata a loro che a noi”. E le associazioni intervenute sono state diverse ed eterogenee: da ‘Valle Olona respira’ al comitato ‘Un solo ospedale a Varese’, da ‘Terre di Lago a ‘Cortisonici’, passando per ‘Adotta una centrale’ e ‘Associazione E.O.S. onlus’, solo per citarne qualcuna. C’è chi ha fatto un intervento per raccontare il suo vissuto quotidiano, chi è venuto per ascoltare, chi ha voluto esserci perché “altrimenti dove potremmo incontrarci per discutere?” come ha raccontato Doriana Giudici, del gruppo ‘Universauser’: “Oggigiorno manca l’ascolto, i cittadini sono abbandonati a loro stessi perché i partiti non li ascoltano più. Ben vengano queste occasioni di confronto, perché noi non siamo numeri e dobbiamo poter dire la nostra”.

Diverse facce di un attivismo, legato alla politica ma non soltanto, che dipingono il volto di una realtà varesina attiva, pronta a rimboccarsi le maniche per impegnarsi in quello in cui crede. Un’attenzione che i due attivisti auspicano possa avere tutto il Partito Democratico: “Si dovrebbero ascoltare i cittadini e dar voce a movimenti e associazioni – sottolinea Catone, civatiano convinto – Certamente non possiamo ignorare il dibattito interno al PD; in molti sentiamo un forte contrasto interiore, ma io personalmente non voglio la scissione del partito: auspico invece che il PD sappia fare scelte chiare e decise a livello politico ed economico”. Orecchie tese su quello che succede a Roma, quindi, ma sguardo fisso sulla provincia di Varese e su cosa accade quotidianamente qui: “Questo primo incontro non ha voluto avere una valenza prettamente politica – spiegano gli organizzatori – l’obiettivo di questa giornata è stato creare un confronto fra le associazioni che operano sul territorio, dar vita a un’occasione di incontro e dialogo. Questo sarà il punto di partenza di “Varese Possibile”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Novembre 2014
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