Varianti al Pgt , le osservazioni del consigliere Pizzini
Le considerazioni dell'esponente di Insieme per Sesto sull'area ex-Avir e Circolo Sestese
Il consigliere comunale di Insieme per Sesto Michele Pizzini fa alcune considerazioni in merito alla variante al PGT di Sesto Calende che riguarda l’Ex-Avir e il Circolo Sestese. Le riportiamo di seguito
Cosa si prevede per questa area:
1. Concessione della Grande Struttura di Vendita a tutto vantaggio di Esselunga.
2. Retrocessione del vecchio forno della Vetreria, ovvero vendita (o svendita, vedremo) di parte del patrimonio storico di Sesto Calende, con contestuale cambiamento di destinazione d’uso da Pubblico a Commerciale.
3. Privatizzazione dei parcheggi, previsti ad uso pubblico (parcheggi a raso e parcheggi al piano -2) e privatizzazione del percorso pedonale stazione-cavalcavia.
Il tutto per un obiettivo dichiarato di una dubbia monetizzazione di questi benefici al fine della trasformazione dell’area Circolo Sestese, cancellando il tentativo del piano integrato di spostare alcune importanti funzioni pubbliche oltre l’asse del Sempione
Perchè abbiamo ritenuto necessario contestare questa impostazione.
In merito alla zona ex avir
– Innanzitutto perché il vecchio forno non va venduto, in quanto tangibile contropartita alla trasformazione privatistica di quel luogo, e soprattutto in quel luogo. Perché il vecchio forno rappresenta un pezzo di storia Sestese, di intere generazioni di lavoratori Sestesi. Perché proviamo infinita tristezza nel pensare a quel luogo come l’ennesimo brandello di un centro commerciale, e non rende meno tristi pensare che possa diventare, come ci ha raccontato l’assessore in commissione territorio, l’ennesima palestra. Quella che era una fabbrica in cui si sudava lavorando potrebbe essere trasformata in un luogo in cui si continuerà a sudare, e basta. Non ci piace e non pensiamo che i nostri concittadini, abbiano bisogno di questo. O almeno me ce lo auguro.
– L’area ex avir non deve diventare solo un nuovo grande centro commerciale, al suo interno a nostro avviso deve contenere quel mix funzionale che possa garantire a quel luogo una identità, identità di città, identità di centro, non di periferia. Sosteniamo pertanto che una forte e simbolica presenza pubblica sia necessaria all’ottenimento di questo risultato.
In merito alla zona circolo sestese.
– Temiamo che l’amministrazione abbia le idee un po’ confuse. Noi avremmo agito in modo diverso. Noi non abbiamo le certezze che manifesta questa amministrazione e più volte lo abbiamo dichiarato.
– L’amministrazione fa il gioco delle tre carte e a questo punto cadono anche le presunte certezze. La Marna c’è, poi non c’è, compare sulla scalinata (con l’ennesimo progetto inutile), poi scompare e ricompare atterrando sul parcheggio di piazzale Rovelli. Con questo Consiglio Comunale si scompone e si moltiplica e torna in parte sulla scalinata sotto forma di sala civica. Ci dite che sarà la nuova Cesare da Sesto che avete di fatto smantellato anni fa privata in parte del suo spazio espositivo. Ma allora non potevamo tenerci il vecchio forno per la Cesare da Sesto? Ultima novità il Lido, in cui si prevede un nuovo bar ed un ristorante sulla spiaggia. Col gioco delle tre carte scompaiono le certettezze ma non le manie di grandezza di questa Giunta, ma ricordiamo ai nostri amministratori che siamo a Sesto Calende e non nella Parigi di Mitterand, ne in quella di Pompidou.
– In commissione abbiamo chiesto alla amministrazione di fermarsi, di bandire un concorso di idee sull’area del Circolo Sestese e di concludere quel processo partecipativo bruscamente interrotto. La richiesta è stata però rimandata al mittente con la scusa dell’incertezza dei fondi derivanti da Esselunga.
– Quindi l’amministrazione non ha il coraggio di bandire un concorso, peraltro già finanziato dal Piano Verbella, che faccia parte di un processo condiviso e ma ha il coraggio per fare una variante ad hoc del piano regolatore. Come pure al’amministrazione ha avuto il coraggio di commissionare ad un tecnico un progetto per una faraonica nuova marna (salvo poi ritirare quel progetto che chissà quanto è costato)
– Non capiamo il motivo per cui non è stata promosso prima, prima, la variante al PII ex avir/esselunga, con contestuale variante al PGT? Contestiamo il fatto che con questa variante abbiate promesso di vendere il vecchio forno, e regalato la GSV. L’amministrazione in consiglio ci ha raccontato che la trasformazione in Grande Struttura di Vendita non vale nulla o vale poco dal punto di vista economico. Noi siamo convinti del contrario e siamo convinti che si sia perso un maggiore potere contrattuale in fase di variante al PII.
– Con la relazione allegata a questa variante l’amministrazione ha già dichiarato l’intenzione dei vendere il vecchio forno e il contestuale cambio d’uso dello stesso, senza però aver valutato il valore dell’immobile. Avete già ipotizzato la vendita dei parcheggi, ancora una volta senza una valutazione.
Purtroppo l’unica cosa chiara è la logica di questa variante. Sfruttare economicamente l’area ex-avir a vantaggio ancora una volta del centro di Sesto.
Noi avremmo invece di sfruttato questa occasione per decentrare alcune funzioni e rivitalizzare il quartiere stazione. Quando avrete venduto il tesoro di famiglia non si potrà più tornare indietro, le scelte che l’amministrazione sta facendo oggi condizioneranno le generazioni future e noi per questo siamo preoccupati e per questo chiediamo più discussione e chiarezza prima di decidere.
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