Piazza Repubblica, quelli del “No”
Un progetto che nasce con molta concertazione e una grande sintonia tra istituzioni e forze politiche. Tutto bene? Per qualcuno no
Il nuovo teatro di Varese arriverà nel 2018, si tratta di progetto che nasce con molta concertazione e una grande sintonia tra istituzioni e forze politiche. Tutto bene? Per qualcuno non è così. A partire dal Sel, che nonostante sia in maggioranza in Provincia, e l’ente sia d’accordo, vuole invece che la partita si blocchi.
"Non si possono impegnare 30 milioni di danaro pubblico su un progetto senza prima valutare seriamente tutti i suoi effetti oltre che la sua reale fattibilità" afferma il consigliere comunale vendoliano Rocco Cordì. Il nuovo Teatro non è una priorità per Varese. E i venti milioni di euro della Regione potrebbero essere utilizzati per gli altri problemi della città. E’ la posizione di Sel, sulla costruzione del nuovo teatro in piazza Repubblica, e sull’accordo di programma che porterà alla trasformazione della piazza. Sel critica anche il centrodestra e il Pd poichè l’accordo sarebbe maturato in un clima di larghe intese. La posizione del partito è stata espressa in una conferenza stampa dal consilgiere comunale Rocco Cordì, dal consigliere provinciale Alberto Tognola, dal coordinatore della segreteria Claudio Mezzanzanica.
Un altro no, viene dal Movimento 5 Stelle, che ritiene non prioritario questo intervento: "Un progetto che poteva tranquillamente limitarsi alla riqualificazione della ex caserma e della Piazza, rimandando a tempi migliori ciò che oggi appare chiaramente una velleità, tesa a predisporre la futura propaganda elettorale in favore di chi concepisce il cittadino solo alla stregua di un voto".
(Il documento completo del M5S).
Ieri ha annunciato il suo no anche il comitato Varese 2.0, che tuttavia sta un po’ mutando pelle. Il gruppo agrega ormai tutti i comitati cittadini nati per battaglie specifiche come l’opposizione al parcheggio della prima cappella o la contrarietà alla cava di Cantello. Il portavoce è l’agronomo Daniele Zanzi e il gruppo ha detto di essere contrario alla sistemazione della piazza.
(l’articolo)
Il progetto invece nasce con una larga condivisione di istituzioni e forze politiche. Domenica scorsa, all’interno della caserma, è stato firmato l’accordo di programma. Ecco il primo disegno di massima del Masterplan, ed ecco una lunga intervista con il vicesindaco Mauro Morello, assessore alle grandi opere, che spiega come sarà riempito il progetto, e che dall’abbattimento del collegio sant’Ambrogio nascerà una palazzina di servizio, ma anche un comparto privato e un belvedere.
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