Poretti apre il proprio negozio e punta al mercato estero

Da lontano sembra un igloo, bianco e geometrico, fuori dalla vista del gioiello liberty che sorge duecentometri più in su. All’interno però si può trovare tutto quello che nel gioiello liberty suddetto viene prodotto, ovvero l’intera gamma delle birre che fanno capo al gruppo Carlsberg e soprattutto a quelle con il marchio varesino per antonomasia: Poretti. L’igloo in questione – non è di ghiaccio, ma è una moderna tensostruttura – è infatti il nuovo "Negozio del Birrificio", lo spaccio cioé dove l’antica azienda di Induno mette a disposizione le proprie birre al pubblico.
«Un "ponte" verso il nostro stabilimento» lo definisce l’amministratore delegato Alberto Frausin, accompagnato nel brindisi inaugurale dal sindaco di Induno, Marco Cavallin. 

«Questo perché con l’arrivo di Expo, e Poretti è la birra ufficiale di "Piazza Italia", è nostra intenzione portare sempre più visitatori all’interno del birrificio: il negozio permetterà ad essi di fare spese prima di lasciare l’azienda, ma anche ai clienti della zona di rifornirsi. Qui – prosegue Frausin – si trovano anche quei prodotti particolari, più difficili da trovare nei normali circuiti della distribuzione: dalle "Selezione Angelo" (ne abbiamo parlato qui ndr), alle birre stagionali, agli altri marchi che fanno capo al nostro gruppo». Carslberg Italia infatti gestisce, oltre a Poretti, anche le birre nate nella casa madre danese (Carslberg, Tuborg, Elephant), la belga Grimbergen e la svizzera – e analcolica – Feldschloesschen.

Secondo Frausin, l’apertura dello spaccio è l’ennesimo passo avanti compiuto dalla storica sede alle porte di Varese, rilanciata dall’attuale gestione societaria anche grazie – spiega l’a.d. – ai buoni uffici della sede centrale di Carslberg, che ha capito l’importanza di avere a disposizione un impianto antico e affascinante come quello di Induno. «Pochi anni fa, al mio arrivo, qui si producevano 800mila ettolitri di birra, molti dei quali come terzisti: il nostro vecchio marchio Splugen si fermava a 100mila ettolitri. Oggi siamo arrivati a 1,2 milioni di ettolitri di birre dei nostri brand, dei quali mezzo milione è griffato dal nome "Poretti". E il 2015 per noi sarà anche l’anno in cui esporteremo la firma di Angelo Poretti all’estero, un processo già avviato che ci ha permesso tra l’altro di aprire, nei giorni scorsi, un punto vendita dedicato a Barcellona.
Felice delle novità il sindaco Cavallin, e non solo perchè all’interno del negozio è anche disponibile il materiale che riguarda il suo Comune. «A Induno ci sono due multinazionali (Carlsberg e Lindt ndr) e il confronto con esse è stimolante; l’amministrazione non si sottrae al dialogo e a risolvere alcuni problemi, ma al tempo stesso rimane attenta alle esigenze dei propri cittadini. Magari avvicinando i due mondi, come nel caso della futura ciclabile della Valganna per la quale stiamo per firmare l’intesa, e che arriverà anche ai piedi del birrificio».

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