Prendersi cura: il nuovo obiettivo della Sanità lombarda

Approvata dal giunta, con l'astensione di NCD, la bozza di riforma scritta da Rizzi. Le Asl cambiano ruolo mentre gli ospedali lavoreranno insieme ad ambulatori, consultori e medici territoriali. L'iter si concluderà in primavera


La riforma sanitaria lombarda non è ancora realtà ma ha superato lo scoglio della giunta
. La maggioranza ha registrato lo strappo di NCD e la volontà dell’assessore Mantovani di dimettersi. Un’offerta respinta dal Governatore Maroni che ha condotto all’approvazione la bozza scritta dal presidente della Commissione sanità Fabio Rizzi. 
La questione spinosa ha visto vanificare, così, la base di discussione che era stata approntata dalle direzioni di sanità e Welfare del Pirellone in favore del progetto del primo minuto ideato dal leghista Rizzi. Forza Italia ha comunque ottenuto di mantenere il principio di libertà di scelta tra pubblico e privato che era stato il cuore della Riforma del 97 voluta da Formigoni.

Nel nuovo modello organizzativo, il cui testo riprenderà a gennaio l’iter di approvazione andando prima in Terza Commissione ( dopo si annuncia battaglia) per poi approdare in Consiglio, il punto di forza è il concetto di “prendersi cura” del paziente. La sanità non si limiterà, dunque, a curare ma accompagnerà il paziente lungo un percorso che abbina cure ospedaliere con ambulatori, consultori, aggregazione di medici territoriali e presidi socio-sanitari. 

Per questo modello si attuerà una rivoluzione istituzionale: cambieranno le Azienda sanitarie che verranno accorpate in un’Agenzia per la tutela della salute (ATS) con articolazioni sul territorio di tipo socio-sanitario (circa sei Assl senza consiglio di amministrazione ma dirette da manager nominati dalla Regione), in questo modo verranno meno 70 poltrone manageriali. Cambierà anche la regia in Regione perchè l’assessorato alla Salute e quello alla Famiglia saranno accorpati in un unico mega assessorato del Welfare. 

L’iter dovrebbe concludersi in primavera per prendere avvio in autunno e decollare nel 2016. Poi si partirà con la creazione della nuova organizzazione fatta di Aziende integrate per la Salute e l’Assistenza ( Aisa) che inglobano cure ospedaliere ( POT: presidi ospedalieri territoriali), ambulatoriali e del consultorio (Presidi socio sanitari territoriali PreSST). Ci sarà una Aisa ogni 400.000 abitanti, circa 19 in tutta la Lombardia. 

La riforma prevede anche la modulazione del ticket in base al reddito, un sistema assicurativo regionale contro gli errori dei medici, un contratto di lavoro lombardo a condizioni economiche migliori e un Consorzio dei farmaci con compiti sovrapponibili a quelli dell’Agenzia italiana del farmaco.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Dicembre 2014
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