Prostituzione, rapine e furti: cinque arresti dei carabinieri

La compagnia è stata impegnata su diversi fronti negli ultimi giorni. In manette due rumeni che facevano prostituire giovani ragazze dell'est, un rapinatore e due ladri di biciclette

Rho – Il giro era sempre lo stesso, dalla Romania convincevano ragazze di bella presenza a venire in Italia per lavorare, poi arrivavano qui, venivano costrette a vivere in un campo rom e a prostituirsi per strada. Gli sviluppi dell’indagine sulla prostituzione partita dal campo di via Figino a Rho hanno permesso di assicurare alla giustizia altre due persone di etnia rom, una donna Mihai Violeta, nata in Romania nel ’70 ed un uomo Almajanu Valentin, nato in Romania. La donna era la cassiera, lui si occupava dello sfruttamento qui in Italia.
Sono stati controllati per giorni quando hanno cercato di riorganizzare il giro di sfruttamento dopo gli arresti delle scorse settimane operati dai Carabinieri della Compagnia di Rho.
Un’informativa completa e rapida da parte dei militari all’autorità giudiziaria che ha concordato integralmente con le risultanze investigative prodotte concedendo due misure cautelari in carcere. Stamattina presto i Carabinieri sono quindi andati a prenderli, entrambi in un’abitazione di un connazionale a Milano in via Bramantino, e tradotti in carcere a San Vittore.

Arese –  Presi i topi d’appartamento, due ladri, uno dell’Ecuador classe ’96, l’altro rumeno, classe ’95. Si erano introdotti in un condominio in via Varzi ed avevano forzato la porta di un box per portare via delle biciclette. Un condomino li ha visti ed ha chiamato il 112. Sul posto si è fiondata una gazzella dell’Arma che ha bloccato i due mentre tentavano di darsi alla fuga.
Entrambi hanno passato la notte in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo.

Cornaredo – Torniamo indietro di un anno a Cornaredo, il 6 dicembre del 2013 nel pomeriggio, quando in via San Carlo tre individui di cui uno armato di pistola, simulando la consegna di un pacco, si erano fatti aprire la porta d’ingresso dell’abitazione di corte dal proprietario e dopo averlo aggredito, lo avevano legato mediante un cavo telefonico rinchiudendolo all’interno del bagno ubicato al secondo piano mansardato.
I delinquenti, dopo aver rovistato all’interno dell’abitazione, si impossessavano di denaro contante per euro 1.500,00, alcuni monili in oro ed il portafogli contenente documenti vari, carta di credito e bancomat, dileguandosi successivamente.
L’uomo, riuscitosi a liberare, chiamava i soccorsi tra cui i Carabinieri e il 118 che lo visitava.
Le indagini da parte dei carabinieri della Stazione di Cornaredo sono durate mesi sentendo i vicini, la vittima, guardano telecamere poste nelle vicinanze e consultando ed incrociando i dati di centinaia di tabulati telefonici fino a stringere la cerchia su almeno un soggetto, Giuseppe Tammeo  classe 75, senza fissa dimora, nullafacente, pregiudicato, che viene arrestato in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal g.i.p. del Tribunale di Busto Arsizio.  L’uomo è stato rintracciato a Sesto San Giovanni, condotto in caserma e tradotto a San Vittore. La caccia ai complici prosegue.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Dicembre 2014
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