Rifugiati oltre quota 300, si spendono 10.000 euro al giorno
Ogni richiedente asilo in provincia costa in media 33 euro al giorno ma di questi solo 2,5 vengono consegnati direttamente agli ospiti. Ecco come viene gestita la situazione in provincia, un business da più di 300.000 euro al mese
317. E’ questo l’ultimo dato, aggiornato alla fine della scorsa settimana, della presenza di richiedenti asilo in provincia di Varese. Uomini e donne che scappano da guerre e persecuzioni e che dopo aver attraversato il Mediterraneo approdano in Europa per chiedere la protezione della comunità internazionale. Vengono accolti nei cosiddetti CARA (Centri Accoglienza Richiedenti Asilo) sulla base della graduatoria frutto del bando della prefettura della scorsa estate.
Ecco come funziona in provincia.
CENTRI DI ACCOGLIENZA
Sono 7 le realtà che ad agosto sono state individuate -tramite gara pubblica- per l’accoglienza e alle quali vengono affidate le persone in base al costo richiesto più basso. La più economica è Exodus che chiede 30,10 euro al giorno per ognuno dei suoi ospiti per salire fino ai 34,99 della Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione. Ad assorbire però la maggior parte dei richiedenti asilo sono le strutture allestite da Katiusha Balansino e da Roberto Garavello che ad oggi ospiterebbero più di 220 persone al costo di 34,82 euro al giorno ciascuna.
COSTI
Si parla dunque di cifre particolarmente elevate per la gestione dell’accoglienza, quatificabili in una media di circa 10.500 euro al giorno. Questi soldi sono raccolti e gestiti quasi totalmente da chi organizza il servizio che, per legge, deve consegnare ad ogni richiedente asilo solo 2,50 euro al giorno per le proprie spese. La cifra è però destinata ad aumentare. L’arrivo di altre persone e la lentezza della macchina burocratica portano le Prefetture a cercare sempre nuovi spazi per l’accoglienza, con gli inevitabili costi che questo comporta. Complessivamente, dunque, si parla di una spesa di oltre 300.000 euro al mese ma dei quali solo 23.000 vengono consegnati ai richiedenti asilo.
IL "CASO BALANSINO"
La gran parte dei richiedenti asilo sono accolti nelle strutture di Busto (nella foto), Somma, Gallarate e Samarate. Centri di accoglienza gestiti da un’unica realtà, l’impresa di Katiusha Balansino. Oltre i due terzi del totale dei profughi sono ospitati in queste zone, permettendo ai gestori di accedere ad un contributo di circa 8.000 euro al giorno. Con l’accordo della Prefettura, ora le amministrazioni dei comuni sul cui territorio sono stati realizzati i centri chiederanno un incontro per fare il punto della situazione e avviare un processo condiviso.
NUOVO BANDO
Il 31 dicembre scadrà l’attuale bando per la gestione e in Prefettura si stanno limando i dettagli per realizzare il nuovo testo che predisporrà la nuova graduatoria. L’auspicio è che altri operatori del territorio si facciano avanti, proponendosi a tariffe più vantaggiose rispetto alla base d’asta di 35 euro al giorno. Questo permetterebbe anche una migliore distribuzione dei richiedenti asilo nel territorio.
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