Rosi Mauro archiviata
"Sono soddisfatto perché la mia assistita era completamente estranea alle accuse" ha spiegato il difensore dell'ex senatrice, l'avvocato Pier Paolo Caso
Il gip di Milano Carlo Ottone De Marchi ha archiviato la posizione dell’ex vicepresidente del senato Rosi Mauro, nell’ambito del procedimento con al centro le presunte irregolarità nella gestione dei fondi della Lega Nord che vede tra gli imputati Umberto Bossi e i figli Renzo e Riccardo. Rosi Mauro era accusata di essersi appropriata indebitamente di quasi 100mila euro. Il giudice ha accolto quindi la richiesta di archiviazione presentata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo. "Sono soddisfatto perché la mia assistita era completamente estranea alle accuse – ha spiegato il difensore dell’ex senatrice, l’avvocato Pier Paolo Caso – e l’archiviazione riabilita definitivamente la sua immagine". Rosi Mauro, accusata dall’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito, era stata espulsa dal partito il 12 aprile 2012 nonostante si fosse sempre dichiarata innocente. Per la Procura, si legge nella richiesta di archiviazione depositata nel giugno scorso da Robledo e dai pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano, "non è irragionevole ritenere" che Belsito "abbia utilizzato" l’ex vicepresidente del Senato e il suo bodyguard Pierangelo Moscagiuro, al quale si ipotizzava fosse stata comprata una laurea in Albania per oltre 77mila euro, "come pretesti per prelevare denaro per se stesso". Al centro dell’inchiesta presunte irregolarità nella gestione dei fondi della Lega Nord e una truffa ai danni dello Stato da circa 40 milioni di euro attraverso rimborsi elettorali incassati ‘illecitamente’ dal movimento quando a guidarlo era ancora Umberto Bossi. Il fondatore del Carroccio e i suoi due figli andranno a processo con citazione diretta a giudizio davanti al Tribunale di Milano in relazione all’accusa di appropriazione indebita di oltre mezzo milione di euro di fondi pubblici utilizzati per spese personali, tra cui la laurea in Albania di Renzo Bossi. La tranche sulla presunta truffa da 40 milioni di euro è stata invece trasferita da Milano al Tribunale di Genova per competenza territoriale.
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