Charlie Hebdo, terroristi braccati
I due, Said e Cherif Kouachi, fratelli di 32 e 34 anni, francesi di origine algerina, si troverebbero a circa 70 chilometri dalla capitale francese. Nell'auto sono state trovate bandiere "jihadiste" e bombe molotov
È caccia ai due terroristi responsabili del massacro nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo. I due, Said e Cherif Kouachi, fratelli di 32 e 34 anni, francesi di origine algerina, di religione musulmana e appartenenti a correnti dell’islamismo radicale, si sarebbero rifugiati nella zona a NordEst di Parigi, nella città di Crepy-en-Valois, a 70 chilometri dalla capitale francese. L’auto che hanno usato per la fuga, una Renault Clio grigia, è stata ritrovata in un’area di sosta: aveva la targa manomessa e all’interno dell’abitacolo sono state trovate dalle forze dell’ordine bandiere "jihadiste" e bombe molotov. Le ricerche sono partite subito dopo l’attentato costato la vita a 12 persone nella sede parigina del giornale, nell’undicesimo arrondissement: i due sono stati identificati già nella serata di mercoledì 7 gennaio, pare grazie ad una carta d’identità dimenticata nell’auto usata per raggiungere il luogo dell’attentato.
Inizialmente le ricerche si sono concentrate nella zona di Reims, ma i due assassini non sono tornati nel covo che avevano preparato. Sono stati numerosi i fermi nella notte, tra cui anche alcuni famigliari dei fratelli Kouachi, entrambi noti alle forze dell’ordine per precedenti legati al fanatismo religioso e al proselitismo. In tutta la città la sicurezza è stata rafforzata a livelli altissimi, anche e soprattutto dopo l’uccisione di una vigilessa nella mattinata, episodio che non sarebbe collegato al massacro di Charlie Hebdo. Rafforzati anche i controlli alle frontiere.
Nella giornata di oggi si sono verificati alcuni attacchi ad alcune moschee: a Le Mans, Narbonne e Villefranche-sur-Salone. Non ci sono stati feriti, ma il segnale non è dei migliori.
Alle 18 è prevista una manifestazione a Parigi per dire no alla violenza e al terrorismo. Intanto l’avvocato del settimanale satirico francese annuncia che il prossimo numero di Charlie Hebdo sarà stampato in un milione di copie contro le abituali sessantamila.
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