Gli autotrasportatori sul cambio della viabilità: “Non si avvisano così le aziende”
La nuova amministrazione ha deciso di allungare di tre ore il divieto di transito dei mezzi pesanti ma le associazioni di categoria criticano i tempi e i modi della comunicazione del provvedimento
Un nuovo capitolo si aggiunge all’annosa problematica relativa alla viabilità nel paese di Bardello, un tratto cruciale che è stato al centro di mille polemiche negli ultimi anni. Questa volta a lamentarsi sono le associazioni degli autotrasportatori che criticano fermamente lo scarso preavviso dell’ultima modifica sugli orari del traffico pesante adottata dal Comune.
Le vicende della viabilità nel territorio di Bardello si trascinano ormai dal 2010. L’ultimo provvedimento risale al 2013 quando a seguito di una sentenza del Consiglio di stato che dava ragione della legittimità delle scelte fatte dall’allora amministrazione e prevedeva la riapertura di via Piave al traffico pesante (veicoli di massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate). In accordo con le associazioni locali di rappresentanza del settore trasporto merci (ASEA e CNA FITA) la percorrenza della via era stata consentita con esclusione delle ore notturne.
Vale la pena ricordare che la chiusura al traffico pesante della via Piave obbligava gli autotrasportatori che giungevano dal nord della provincia ad un percorso più lungo di quasi 30 chilometri che si traducono in pesanti costi aggiuntivi e aggravio in termini di tempi e organizzazione dei viaggi.
Ora la nuova amministrazione ha deciso di modificare la viabilità di Bardello allungando di tre ore il divieto di transito che ora inizia alle 19.00 e termina alle 9.00 (invece che alle 6.00), modificando i cartelli di divieto. Le associazioni degli autotrasportatori affermano, però, che l’ordinanza di modifica è stata pubblicata sul sito del comune solo poche ore prima dell’entrata in vigore dei nuovi orari e le associazioni, che più volte hanno chiesto di essere informate con anticipo sui tempi di attuazione delle novità viabilistiche, hanno appreso la notizia dagli organi di stampa e sono state avvisate solo poche ore prima.
“Senza entrare nel merito della decisione, che non condividiamo, e che in ogni caso spetta all’amministrazione comunale – spiegano ASEA e CNA FITA VARESE – contestiamo i modi ed i tempi con cui è stata presa. Senza alcun preavviso è risultato infatti impossibile avvisare per tempo le aziende della novità in modo da permettere loro di organizzarsi”.
“Dopo la corrispondenza intercorsa negli ultimi mesi con l’amministrazione comunale – proseguono le associazioni – ci aspettavamo un comportamento differente. Avevamo chiesto di conoscere con esattezza le date nelle quali l’Amministrazione Comunale intendesse prolungare il divieto in via Piave e riaprire via Quaglia e via Roma, modifiche che a nostro parere avrebbero dovuto essere prese contemporaneamente. A questa mail non è stato dato alcun riscontro ed a distanza di pochi giorni abbiamo appreso dagli organi di stampa del prolungamento del divieto mentre non si fa alcun cenno alla riapertura di via Quaglia e via Roma”.
“Chiediamo all’amministrazione che si instauri immediatamente un dialogo con i rappresentanti delle aziende di autotrasporto sul territorio – concludono le associazioni – Per noi è indispensabile conoscere per tempo le decisioni che si intendono adottare e sottolineare le prerogative del nostro settore che ha esigenze di viabilità diverse dal traffico automobilistico, ribadendo per l’ennesima volta le gravi ripercussioni che tale prolungamento del divieto ha sulle imprese da noi rappresentate”.
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