La politica “travolta” dal treno dei pendolari
La Regione si mette in moto per il caso della soppressione della fermata bustocca del Malpensa Express. Paola Macchi (M5S): “L’assessore ha assicurato grandi sorprese a breve”.
Saranno forse le 500 firme raccolte in due giorni, sarà forse la preoccupazione per una scelta mal digerita e mal comunicata o sarà forse per ripristinare un servizio tanto apprezzato. Fatto sta che la politica sulla querelle Malpensa Express si è messa in moto con grandissima velocità. La questione è già arrivata sul tavolo dell’Assessore Regionale alla Mobilità, Alessandro Sorte, che ha incontrato una rappresentanza dei pendolari su invito della consigliera Paola Macchi. "L’assessore nel pomeriggio ha avuto un incontro con la dottoressa Farisè, nuovo amministratore delegato di Trenord -commenta Macchi- e mi ha assicurato che le problematiche dei pendolari sono state prese in considerazione dalla dirigente annunciandomi grandi sorprese a brevissimo".
Grandi sorprese che vengono sollecitate da più parti. Al di là della lettera inviata dal sindaco Gigi Farioli è una coalizione bipartisan quella che chiede il mantenimento della fermata. Il PD ha presentato un’interrogazione sul caso mentre il consigliere Luca Marsico (FI) ha già ribadito la sua netta contrarietà alla decisione del taglio della fermata. E ieri, poco dopo l’incontro tra pendolari e assessore, anche Farioli è stato ricevuto al Pirellone. Un incontro con Marsico e Alessandro Alfieri (PD) per "rimarcare maggiormente la vicinanza e l’interesse rispetto a una questione cruciale come la fermata di cui si è annunciata la soppressione", si legge in una nota. L’attenzione resta alta "e si metteranno in campo tutte le opzioni utili, di concerto con l’assessorato regionale, per tutelare anzitutto i molti pendolari fruitori di un servizio indispensabile ed utile per la cittadinanza", commenta Marsico.
Nel frattempo il Movimento 5 Stelle (che ha sollevato il caso, ndr) punta il dito contro la Provincia di Varese. "Abbiamo appreso con sorpresa che la Provincia non si è presentata al tavolo del 29 novembre in cui si e’ discusso della riorganizzazione dei treni -si legge in una nota- è impensabile che non vengano messe in atto tutte le azioni possibili per tutelare gli interessi dei cittadini del proprio territorio".
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