Amsc, oggi l’assemblea dei lavoratori
Dalle 11 alle 12 riunione in via Aleardi, il sindacato di base sostiene l'idea della "marcia" verso il municipio, più cauti i confederali
Le acque sono ancora agitate in Amsc, l’azienda multiservizi di Gallarate, dove alle prospettive incerte su alcuni settori. Oggi, dalle 11 alle 12, si terrà l’assemblea sindacale, nel corso della quale i lavoratori dell’azienda si pronunceranno anche sull‘ipotesi di una "marcia" dalla sede di via Aleardi al municipio in via Verdi, che attraverserebbe metà città rendendo visibile il disagio.
Dopo l’incontro di venerdì in municipio con il sindaco, i sindacati confederali hanno assunto una posizione dialogante, in attesa di vedere i passi previsti concretamente: per una sorta di "accordo di riservatezza", delegati e sindacalisti non hanno rilascaito dichiarazioni sull’incontro. A sostenere invece la mobilitazione tutto campo invece c’è il sindacato di base: «A nostro parere il sindaco ha sostenuto la stessa linea dell’assessore, che si va verso uno spezzatino» dice Antonio Ferrari dei Cobas. «Amsc deve rimanere una municipalizzata pubblica, senza privatizzazioni e senza "spezzatino"».
Nel frattempo, sul fronte politico, anche le forze di maggioranza sono intervenute per tracciare una linea sul tema Amsc, smentendo sì la lettura data dall’opposizione ma mandando anche messaggi alla giunta (le linee guida le traccia il consiglio comunale). Il Pd, con il capogruppo Ivano Ventimiglia, parla di «strumentalizzazione propagandistica» da parte di alcune forze d’opposizione e smentisce ulteriormente su alcuni termini della questione («quella sui TFR a rischio è una bufala bella e buona»). La parola d’ordine, dice, per il Pd è un’altra, rispetto alla chiusura: «Riorganizzazione, non rottamazione dell’azienda». Ventimiglia ricorda i buoni risultati anche economici di alcuni settori (come le farmacie), le incertezze su altri («Sul trasporto pubblico aspettiamo ancora che si muova Regione Lombardia») e su altri come la piscina dice che la linea va studiata a fondo, specie dopo che l’ipotesi di affidamento a FIN è sfumata proprio sulle tutele ai lavoratori: «Sulla piscina stiamo ragionando su varie ipotesi, non è esclusa l’ipotesi di mantenerne la gestione».
Anche Sel ha pubblicato un lungo intervento su Amsc, sottolineando la complessità degli orizzonti su rifiuti (con la partita Accam aperta), trasporto pubblico e acqua, ma rimarcando anche che – parlando di piscina e farmacie – «le proprietà debbano rimanere pubbliche». «La piscina in modo evidente richiede però degli interventi strutturali (anche di risparmio energetico) che né AMSC né il Comune si possono oggi permettere» (Forza Italia contesta al centrosinistra che «la vecchia gestione era stata criticata da Guenzani e dai suoi accoliti proprio per i progetti di ristrutturazione dell’impianto»). Anche secondo SEL, sulla piscina serve un intervento: «Anche mettendo in conto di riuscire a sopportare una perdita annuale di 700mila euro, la lasciamo cadere a pezzi finché diverrà inagibile? Non è forse più utile, per i lavoratori come per i cittadini, porsi finalmente il problema e cercare una possibile soluzione anche pensando ad una gestione esterna capace di fare gli investimenti necessari?». I partiti di maggioranza hanno convocato anche una serie di incontri in questi giorni (il primo ieri sera) per fare il punto sul futuro di Amsc.
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