Chi sono e da dove vengono gli immigrati che vivono a Sesto
I dati sono stati raccolti e analizzati dall’associazione “Cittadini del mondo Onlus” che opera anche sul territorio del distretto sestese
Chi sono gli immigrati extracomunitari che vivono a Sesto Calende? Da dove arrivano? Cosa Fanno? Ottenere questi dati non serve solo a rispondere ai bisogni degli immigrati ma anche a monitorare un fenomeno per poterlo gestire al meglio nell’interesse di tutti. Per questo appaiono ancora più interessanti i numeri raccolti e analizzati dall’associazione “Cittadini del mondo Onlus” che opera anche sul territorio del distretto di Sesto Calende fornendo un servizio prezioso per l’intermediazione tra istituzioni e immigrati.
Secondo i dati ISTAT, aggiornati al 31 dicembre 2013 la popolazione straniera residente in Provincia di Varese risultava pari a 70.566 abitanti (33.215 maschi e 37.351 femmine) su una popolazione totale di 887.997. I migranti extracomunitari nel 2011 (ultimo dato ISTAT disponibile) costituivano il 79,5% dei 71.634 stranieri residenti. La popolazione straniera residente nel Distretto di Sesto Calende (senza poter discriminare tra migranti comunitari e extracomunitari), secondo dati ISTAT, conta 5247 presenze su una popolazione totale di 50937 residenti. Secondo i dati dell’ASL di Varese dell’anno 2013, la proporzione degli stranieri rispetto alla popolazione totale a livello provinciale sarebbe di 8,05%. Sulla base di questa media, le proporzione più alte si riscontrano nei Distretti di Gallarate (10,05%), Varese (10,02%) e Sesto Calende (9,77%). Sesto Calende è il comune capofila del Distretto di Sesto Calende, ed è anche il Comune più popolato con il maggior numero di presenza straniera (1.363 stranieri su una popolazione di 11.031 abitanti.
L’associazione “Cittadini del mondo onlus” basa il proprio lavoro su attività che sono specificamente rivolte alla popolazione straniera e, nel solo 2014, ha visto passare ben 680 persone tra gli sportelli di Sesto Calende, Taino e Varano Borghi. Un campione statistico importante sul quale hanno potuto stilare alcune caratteristiche.
Sappiamo così che tra gli utenti arrivati agli sportelli dell’associazione le nazionalità più rappresentative sono quella marocchina, albanese, senegalese e ucraina con parità di accesso tra uomini (53%) e donne (47%).
Dal punto di vista della condizione lavorativa degli utenti che si rivolgono alla sportello, per la maggior parte (65 %), svolgono attività lavorativa, senza discriminare tra lavoro di tipo subordinato o autonomo. Il restante 35% non svolge attività lavorativa e comprende coloro che sono casalinghe (30 %), per lo più donne che si ricongiungono con il coniuge emigrato alcuni anni prima, un 4% di richiedenti un permesso per attesa occupazione poiché momentaneamente disoccupati e una minima percentuale di studenti (1%). Quest’analisi è stata effettuata sulla base delle pratiche burocratiche svolte (numero 172) relative ai rinnovi del Permesso di Soggiorno (per lavoro, per famiglia, per attesa occupazione, per studente)
L’associazione fornisce servizi di assistenza sulla compilazione e disbrigo delle pratiche burocratiche per l’ingresso e il soggiorno in Italia; sull’iscrizione al Test di lingua italiana di livello A2 predisposto dal Ministero dell’Interno; di consulenza legale, di controllo dello stato di avanzamento delle pratiche e richiesta di cittadinanza. Ed ecco quali sono stati i servizi più richiesti.
Questi dati, ovviamente, riguardano solo quelli relativi agli utenti di passaggio agli sportelli dell’associazione, ma rappresentano tuttavia un campione interessante e, soprattutto, danno l’idea del servizio di “cuscinetto” preziosissimo per l’intermediazione tra immigrati e sportelli istituzionali che sarebbe ancora più complicato.
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