Filosofarti nutre la mente con il sacro e il bello
Sono le parole intorno a cui, nell'anno dell'Expo dedicato a "nutrire il pianeta", nasce l'edizione 2015 dell'apprezzato festival della filosofia e delle arti: dieci giorni e più di conferenze, mostre, spettacoli, concerti
Nell’anno dell’Expo che vuole "nutrire il pianeta", Filosofarti si occupa di nutrire la mente: Filosofarti è un appuntamento annuale molto atteso, con la sua proposta sempre molto articolata che, nel riflettere su filosofia e arte, offre occasioni per tutti.
"Il sacro e il bello" sono i due poli della edizione 2015 del festival gallaratese (28 febbraio-10 marzo), come sempre costruito grazie all’impegno di tante realtà diverse coordinate da Cristina Boracchi. Il contributo di tante associazioni e volontari è un punto fondamentale e in questo il festival anticipa un po’ il metodo su cui sta puntando la cultura a Gallarate: «Filosofarti aveva aperto il primo anno di Officina Contemporanea, ora apre la seconda annualità» spiega Emma Zanella, direttrice del Maga, riferendosi al progetto di rete culturale finanziato da Fondazione Cariplo. «È il segno della capacità di lavorare in rete».
Il programma è, come sempre, tanto ricco di idee e proposte che si rischia di fare torto a qualcuno, nell’indicare priorità o incontri emergenti nei dieci giorni di festival. Tra gli ospiti ci sono voci ormai legate al festival di Gallarate, come Umberto Curi, Carlo Sini, Umberto Galimberti, Franco Trabattoni e ancora Massimo Cacciari, Philippe Daverio e il ritorno di Marc Augè, il teorico dei non luoghi che è intervenuto per la prima volta a Gallarate lo scorso anno, al Maga.
Ci sono le mostre di Maurizio De Caro a Palazzo Minoletti (curata dal Maga, con una lectio magistralis in museo con Marc Augè, 1 marzo) e quella fotografica dedicata a Ambrogio Pozzi "libero artista", curata dal Fotoclub Il Sestante, che allestisce anche una mostra fotografica sul liberty. Un’altra mostra, curata da Museo della Basilica Santa Maria Assunta e Maga, ricorderà la figura di Silvio Zanella, una cui opera impreziosisce sui manifesti dell’edizione 2015 di Filosofarti. Vivere Crenna porta a Villa Delfina una mostra sull’illustrazione della Divina Commedia dal Trecento ad oggi. Altri appuntamenti riguarderanno la Spazio Arte Carlo Farioli a Busto.
Ci sarà la prima nazionale – introdotta da una lezione magistrale di Trabattoni – del Fedro della Compagnia Carlo Rivolta, che ha un legame storico importante con il Teatro delle Arti e con Gallarate (4 marzo). Il 5 marzo il teatro conquisterà di sorpresa la piazza con l’intenso happening teatrale In Exitu, dal testo di Giovanni Testori e Franco Branciaroli che creò scandalo con il crudo racconto della tossicodipendenza calato direttamente nella realtà urbana milanese, in una sorta di flash mob ante litteram. E ancora cineforum alle Arti e conferenze promosse dal Melo.
E ancora la musica, con le conferenze-concerto di Carlo Bellora e Francesco Pasqualotto, la Messa Solenne interpretata dall’orchestra del Puccini nella chiesa di Sciarè, il programma di concerti della Orchestra Filarmonica Europea del Maestro Marcello Pennuto (1 marzo).
Da notare anche la presenza di appuntamenti rivolti ai più piccoli, con una serie di laboratori (promossi in collaborazione con le librerie aderenti) che dimostrano l’attenzione a tutte le fasce di pubblico, per età e per formazione.
Tra le proposte che portano Filosofarti a Busto merita una sottolineatura il laboratorio di street art promosso da Stoà, che nel 2014 ha rappresentato uno dei momenti di maggior impatto (anche dal punto visivo) sulla città di Busto. «Una settimana di vita in comunità, dall’1 all’8 marzo, con l’ideazione e la realizzazione del murale nella zona della piscina Manara, vicino a quello dello scorso anno» ha spiegato Benedetta Candiani di Stoà. E a proposito di spazi urbani, sabato 7 marzo una "merenda letteraria" dà l’avvio alla "biblioteca di quartiere di Arnate", spazio di promozione della lettura di via Marco Polo, sviluppato dal Sistema Bibliotecario Panizzi e da Critical Mas, il progetto per la socialità nei quartieri periferici cittadini di Gallarate.
Il programma completo è sul sito di Filosofarti, qui
Il contributo di Fondazione Cariplo attraverso Officina Contemporanea ha consentito anche quest’anno al festival di offrire un programma molto ampio, pur alle prese con le incertezze economiche che pesano sul mondo della cultura. «Ci auguriamo che la città comprenda che il lavoro intellettuale è un lavoro, che va retributivo, dietro a cui c’è una elebaorazione del pensiero» ha commentato Cristina Boracchi, direttrice di Filosofarti. «Il festival ha un costo che dovrà essere sempre più sostenuto». Il sostegno economico viene soprattutto dai Comuni di Gallarate e Busto Arsizio, oltre che dalla Provincia di Varese. «Da un anno all’altro si vede crescere la partecipazione del territorio, anche a livello di competenze sviluppate» ha commentato Sebastiano Nicosia, assessore del Comune di Gallarate. «Si dura nel tempo quando le cose valgono e questa vale di certo» ha concluso poi Claudio Fantinati, assessore alla cultura del Comune di Busto.
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