Il “Monumento naturale” è salvo. “No” a costruire a Caronno Corbellaro

Dopo la battaglia di 15 anni fa contro l'inceneritore, altra battaglia vinta per l'area verde riconosciuta Monumento Naturale: il Tribunale ha rigettato il ricorso della casa immobiliare di Zamparini

L’area verde di Caronno Corbellaro è salva. Lo ha decretato Tribunale che ha rigettato il ricorso presentato dalla società immobiliare Contessa Benedetta, proprietaria di alcuni terreni che rientrano nei confini del Monumento Naturale delle Forre d’Olona. La comunicazione è stata data dal sindaco Emanuele Poretti durante l’ultimo consiglio comunale. Tutto risale al 2009 quando l’allora amministrazione, guidata da Giuseppe Battaini, si oppose al ricorso e l’amministrazione Poretti ha proseguito su questa linea. Ora la sentenza che rigetta il ricorso della casa immobiliare. 

Il monumento naturale di fatto esiste già dal 2008: è una grande area verde protetta che ha vincoli molto ristretti in quanto definita “monumento” proprio per la particolarità storica del territorio, in cui sono presenti delle rocce di gonfolite. Rocce che risalgono a milioni di anni fa che “raccontano” di quando Castiglione era bagnata dal mare. Dopo il pericolo che su quel terreno potesse essere costruito il secondo inceneritore della provincia di Varese, impedito da una vera sollevazione popolare, venne avviato il procedimento per proteggere l’importanza di quell’area verde
La nascita del Monumento naturale era stata approvata dalla Giunta Regione Lombardia con provvedimento del 19 Settembre 2008. La società Contessa Benedetta, di proprietà di Paolo Diego Zamparini, aveva presentato ricorso sottolineando che la presenza della "gonfolite" fosse minima a Caronno Corbellaro, rispetto al resto del territorio. Questo, se riconosciuto, avrebbe permesso di rivedere i confini del "Monumento naturale" e, quindi, dato il via libera alla società immobiliare per poter costruire. 

«Ritenevano che gli affioramenti di gonfalite fossero minori rispetto a tutta l’area – spiega il sindaco Poretti -, contestavano che il vincolo sarebbe stato creato appositamente per evitare l’insediamento del termovalorizzare. Ma tutto è stato rigettato dal truibunale. È una sentenza sicuramente positiva per il Comune; siamo soddisfatti perchè abbiamo sempre combattuto per la salvaguerdia del vincolo. È un successo per Castiglione, che conserva così un’area verde importante per la tutto il territiro». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Febbraio 2015
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