“L’ufficio postale non si tocca”
Petizione promossa dai sindaci dei due paesi contro il piano di razionalizzazione dell'azienda
Anziani senza internet, magari che faticano a muoversi in un territorio montano, già penalizzato da chiusure e carenza generale di servizi. Se a questo si aggiunge anche la forte riduzione dell’orario di apertura degli uffici postali, allora i rappresentanti dei paesi colpiti da questa scelta si fanno sentire.
Proprio come sta accadendo in questi giorni a Orino e Azzio, due centi della Valcuvia che risentiranno del piano di razionalizzazione voluto da Porte Italiane.
Domenica scorsa Davide Vincenti, sindaco di Azzio ha pubblicato sulla sua bacheca facebook un documento, firmato anche dal collega di Orino Cesare Moia dove si invitano i cittadini dei due paesi a firmare una petizione.
Lo scritto chiede a Poste Italiane di rivedere "il piano si razionalizzazione degli sportelli che rpevede la riduzione di orario dell’Ufficio postale di Azzio (nella foto) a soli tre giorni settimanali di apertura in quanto il nostro territorio risulta eccessivamente penalizzato".
"L’ufficio di Azzio – si legge nella petizione – è sempre affollato e frequentato anche da utenti di paesi limitrofi (soprattutto genitori degli alunni frequentanti le scuole di Azzio) che trovano il nostro ufficio efficente e dinamico, dotato di comodo parcheggio e facilmente raggiungibile in quanto ubicato lungo una strada provinciale".
Per firmare la petizione i due amministratori invitano i cittadini a recarsi presso gli uffici del comune di Azzio e Orino negli orari di apertura al pubblico:
AZZIO – da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 12.30, mercoledì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00 e sabato dalle 9.00 alle 12.00
ORINO – da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00, giovedì pomeriggio dalle 15.45 alle 17.45 e sabato dalle 10.00 alle 12.00.
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