La pensione del sindaco tiene banco in consiglio comunale
La minoranza chiede conto in un’interrogazione dei contributi previdenziali dovuti agli amministratori lavoratori autonomi. Pellicini: “Manovre per gettare discredito all’amministrazione”
Il comune paga parte dei contributi previdenziali al sindaco, come previsto dalla legge, e l’opposizione chiede conto della scelta di far uscire altri soldi dalle casse comunali in un momento di ristrettezze economiche.
Nel consiglio comunale di ieri sera a Luino è stata presentata un’interrogazione a firma del consigliere comunale di Movimento Italia Nazione-Min Pietro Agostinelli riguardante proprio “il pagamento a forfait di contributi previdenziali” previsti dal testo unico degli enti locali da parte del Comune di Luino a favore del sindaco, Andrea Pellicini, di professione avvocato.
Si tratta di una questione molto tecnica, che ha a che vedere con la legge e con le tendenze della giurisprudenza delle sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, organo costituzionale chiamato anche a decidere in merito alle controversie in materia di contabilità pubblica ed in particolare alle azioni di responsabilità amministrativa nei confronti dei pubblici dipendenti e dei pubblici amministratori.
Sino al 2014 sindaci e alcuni amministratori pubblici se lavoratori autonomi potevano farsi pagare dall’amministrazione in cui operavano una parte forfetaria dei contributi previdenziali direttamente alla cassa professionale di riferimento. Sempre nel 2014, però, alcune decisioni della Corte dei Conti sembravano procedere in senso contrario a questa tendenza.
“L’obiettivo dell’interrogazione presentata è quello di chiarire la situazione basandosi su consolidati e recenti orientamenti della Corte dei Conti, che ha anche funzione giurisdizionale, della Regione Lombardia e del Ministero dell’Interno – Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, in particolare con i pareri del 09/04/2014 e del 04/08/2014 – si legge nella nota inviata da Min nella serata di martedì – . È importante rilevare che in questo momento di particolare difficoltà economica e sociale, il Sindaco ed i suoi Amministratori avrebbero dovuto seguire quanto detto dai suddetti Organi competenti, anziché ricercare altre soluzioni”.
La posizione del comune è contenuta in una nota diramata dalla segreteria del sindaco: “Nella seduta del consiglio comunale di ieri sera è stata sollevata la questione relativa al pagamento di una quota forfettaria (corrispondente al contributo minimo soggettivo) dei contributi previdenziali a favore degli Amministratori, lavoratori autonomi – si legge nella nota – . La determinazione oggetto di interrogazione è stata adottata nella consapevolezza delle diverse interpretazioni formulate dalla Corte dei Conti, peraltro menzionate nel provvedimento. Si è trattato di un atto ben ponderato ed assunto in piena trasparenza. La corretta interpretazione data alla norma è peraltro confermata dal disegno di legge proposto dal Governo, quale provvedimento collegato alla Legge di stabilità 2015, che risolve il problema, riconoscendo espressamente agli autonomi il diritto ai rimborsi a carico degli enti, con l’estensione di tale diritto ai componenti degli organi istituzionali dell’Unione dei Comuni. Il Governo ha fatto così proprie le osservazioni del Presidente di ANCI, On. Piero Fassino, Sindaco di Torino, già preannunciate al Sindaco del Comune di Luino nella nota del 10 giugno 2014 e riportate nella determinazione predisposta dagli uffici. Viene quindi ribadito l’orientamento interpretativo pacificamente attuato negli anni precedenti alle pronunce interpretative della Corte dei Conti, in ragione del quali i contributi a favore degli amministratori autonomi venivano regolarmente pagati dal Comune, nella misura di legge dovuta”.
I 3.600 euro che il comune di Luino ha erogato nel 2014 alla cassa nazionale forense irrompono quindi nella scena politica luinese nel pieno della campagna elettorale in un contesto di grande movimento da parte delle forze politiche a pochi mesi dalle elezioni e a distanza di appena due settimane dal rimpasto di giunta.
Ha il sapore della contesa elettorale, infatti, la chiosa della nota del Min: “Il Sindaco di Luino, quale primo cittadino, avrebbe fatto meglio a compiere un gesto esemplare, rinunciando ad ipotetici privilegi economici, invece di aumentare le tasse ai propri cittadini, già oberati da notevoli disagi”.
È lo stesso Pellicini a rispondere: «L’amministrazione ha agito in totale trasparenza, ci sono le determine che parlano, e il Governo ha dimostrato di recepire l’orientamento che è lo stesso seguito dagli uffici dei Servizi Affari Istituzionali del Comune di Luino. Si tratta palesemente di una manovra per gettare discredito sull’attività amministrativa».
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