Lo “scontro” Cattaneo-Farioli sulle ferrovie
Il sindaco di Busto Arsizio replica al presidente del consiglio regionale: «La scelta di portare tutto su Garibaldi crea un danno ad oltre 800 pendolari»
Quando si parla di infrastrutture in provincia di Varese, l’invito di Raffaele Cattaneo è di non concentrarsi sul bicchiere mezzo vuoto. «In questo momento sbaglieremmo a guardare solo quello che manca: l’asse Milano-Varese è quello che è cresciuto di più dal punto di vista infrastrutturale, anche in prospettiva di Expo. E sbaglieremmo anche a dire che va tutto male. Pensiamo al tema Malpensa, su cui è stata fatta una lettura strumentale e forzata dei dati. I numeri dicono che il nostro aeroporto è cresciuto sotto il profilo del trasporto merci e per quanto riguarda i passeggeri intercontinentali, che sono coloro con ricadute maggiori per l’economia del nostro territorio» ha detto il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, intervenendo al Tavolo della Competitività della provincia di Varese organizzato dalla Camera di Commercio.
Alla destra di Cattaneo c’è Gigi Farioli, sindaco di Busto Arsizio, che ha ascoltato con attenzione il passaggio del presidente del consiglio regionale sul «No» dei comitati contro il terzo binario della tratta Rho -Gallarate, sui collegamenti ferroviari di Busto Arsizio con Milano, con il depotenziamento necessario di Cadorna in favore di Garibaldi e anche l’invito a non ascoltare solo «il rumore delle piante cadute, ma anche quello della foresta che cresce».
Tra gli alberi che crescono ci sono due treni nuovi per la tratta Varese-Gallarate-Milano, per un totale di 503 posti, che secondo l’assessore regionale alla mobilità e infrastrutture, Alessandro Sorte, dovrebbero arrivare settimana prossima, insieme ad altri due convogli destinati a Varese.
La metafora è piaciuta così tanto al sindaco di Busto, che lo stesso ha ammesso di lavorare per la crescita della foresta, ma di stare al contempo molto attento «agli acari che intaccano le piante». Farioli ha poi così precisato: «Busto Arsizio non si è mossa per lesa maestà e da noi non è mai nato un comitato. Ma la scelta di portare tutto su Garibaldi crea un danno enorme alla foresta dei pendolari che è formata da oltre 800 persone».
Tra gli uditori del tavolo provinciale c’è anche Amedeo Cocca in rappresentanza dei tanti pendolari di Busto Arsizio che ogni giorno con Trenord vanno a Milano Cadorna. «Ha ragione Farioli – dice Cocca – quella di potenziare Garibaldi è una scelta inaccettabile e danneggia la città che in questo momento è un ecosistema sottoposto a una scelta calata dall’alto che non considera il disagio provocato a tantissime persone che usano i treni per andare al lavoro. Abbiamo inoltre sentito che l’alta velocità passerà da Malpensa, ma nessuno ricorda che le Frecce già partivano dal nostro aeroporto, mentre ora non più. Forse perché non c’erano abbastanza utenti?».
Farioli si alza prima che il ministro finisca di parlare. «Le priorità» di cui parla Maurizio Lupi, a Busto Arsizio, evidentemente non piacciono.
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