Il PD attacca Lattuada: “Una beffa contro chi si impegna per la legalità”
Il partito democratico condanna la nomina del consigliere all’interno della consulta antimafia che "svilisce senza appello ogni elemento di valore posto a fondamento della nostra convivenza civile”
"Il fascino perverso di certe idee contagia la maggioranza di centrodestra". E’ questo il commento del Partito Democratico dopo la nomina di Checco Lattuada all’interno della consulta antimafia di Busto Arsizio. Secondo il coordinatore cittadino Salvatore Vita "il buon senso lascia posto alla beffa nei confronti di chi ogni giorno si impegna per la legalità e la giustizia" attraverso un "pessimo viatico, una retorica e un atteggiamento che svilisce senza appello ogni elemento di valore posto a fondamento della nostra convivenza civile". Ecco il comunicato integrale dei democratici
Evidentemente anche la maggioranza ha scelto di fare una scelta sopra le righe affidandosi al consigliere comunale che più di chiunque altro sta sopra le righe.
Le vicende che hanno accompagnato il percorso personale e politico del consigliere del gruppo del PdL, non sono infatti il giusto viatico per affrontare un ruolo all’interno di un contesto che fa della legalità la propria bandiera ed il proprio DNA.
Il buongiorno si vede dal mattino e dopo l’ultima esternazione “Io sono contentissimo dell’elezione di Mattarella. Perché il Presidente non conta un c…. ma almeno, chiusa sta farsa, per un pò non rompete i c…….. con breaking news e accordi farlocchi. Un sonoro Vaffa……. Al nuovo presidente” non abbiamo dubbi nell’affermare lo scarso senso delle istituzioni del personaggio.
Dopo le donne nude e le svastiche, i cori nazisti, le feste di compleanno in ricordo di questo o quel dittatore, i saluti romani, le partite di calcio concluse tra gli scontri la nomina di Lattuada pone una domanda seria su quale esempio la politica vuole dare di se a tutte le persone che tengono alla legalità e alla civile convivenza.
Con la nomina di Francesco Lattuada, anche la partecipazione di questa maggioranza agli appuntamenti legati alla Giornata della Memoria, al ricordo dei martiri della Lotta di Liberazione, al festeggiamento del 25 Aprile o al ricordo dei deportati delle nostre fabbriche, assume un alone retorico che ne svilisce ogni elemento di valore.
Una beffa, che soprattutto i giovani presenti nell’organismo per il contrasto alla mafia e alla criminalità, soprattutto nel rispetto del loro impegno in questo senso, non avrebbero meritato.
Ancora una volta la politica ha perso una buona occasione per un gesto distensivo e di buon senso.
Salvatore Vita
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