Pronto soccorso di nuovo nel caos

Nel tardo pomeriggio di domenica 1 febbraio, erano oltre 50 le persone sistemate in barella in attesa di ricovero. Nessuna soluzione sembra alleviare la pressione su questo reparto

 Nuovo weekend difficile per il pronto soccorso di Varese. Nel tardo pomeriggio di domenica, 1 febbraio, erano 52 le persone sistemate in barella in attesa di ricovero scese a 40 in serata. Una situazione pesante per i pazienti e per il personale costretto a lavorare in condizioni delicate. La sera prima, un infermiere era stato aggredito da alcuni parenti, che attendevano di conoscere le condizioni di un ricoverato. Solo l’intervento della polizia ha permesso di riportare la calma.
Alla base dell’ennesimo caos c’è sempre l’influenza che continua a colpire soprattutto le persone anziane che facilmente vedono acutizzarsi altre patologie o si disidratano eccessivamente.

Nonostante i tentativi di risolvere la pressione sul reparto, per il personale del pronto soccorso sono giorni di vera passione. Nessuna soluzione apportata sembra in grado di garantire una risposta adeguata in caso di accessi elevati.

Ci sono piani di emergenza da attuare in casi di sovraffollamento, ma, soprattutto durante i fine settimana, è più difficile ottenere risposte immediate. I cambiamenti disposti daranno eventuali risultati nel lungo tempo. Per ora non rimane che registrare l’ennesima giornata difficile per il PS ( è ormai un mese che la pressione è costante) e ricordare le parole del direttore sanitario dell’Asl Stefano Taborelli secondo il quale l’ospedale di Varese è sottodimensionato per il bacino di utenza che serve, con un tasso di saturazione dei suoi letti che sfiora il 100% e un rapporto letti per mille abitanti di 2,5 contro i 3,3 del Sud della provincia. 

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2015
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