“Vaffa… presidente”, il saluto di Checco Lattuada a Mattarella
Il segretario dei Giovani Democratici contro il consigliere comunale eletto nell'organismo comunale antimafia che due settimane fa salutava l'elezione del nuovo Capo dello Stato così su Facebook: "Scelta inopportuna"
Massimo Brugnone, segretario dei Giovani Democratici di Busto Arsizio, non ne fa un problema di legittimità ma di opportunità: «Può un consigliere comunale che insulta il nuovo Presidente della Repubblica pubblicamente su Facebook, far parte di un organismo antimafia?». Ricordiamo anche che il fratello Sergio Mattarella ha visto morire suo fratello Piersanti, trucidato dalla mafia quando era presidente della Regione Sicilia. “Un sonoro vaff… al nuovo presidente” – scrive sul suo profilo il consigliere comunale del Pdl Checco Lattuada e Brugnone sottolinea: «Chissà cosa direbbe oggi il Presidente della Repubblica, dopo aver visto morire tra le sue braccia il fratello ucciso dalla mafia, sapere che lo stesso Lattuada è stato nominato componente dell’Organismo antimafia istituto dal Consiglio comunale della città varesina, la mia».
«Ora, capiamoci bene, non è un problema di legittimità, ma di opportunità. È quasi sempre così, purtroppo, quando si parla di antimafia. Nessuno vuole intestarsi la bandierina del candore e decidere chi può o non può “fare” antimafia, ma si chiede almeno che chi ne vuole rappresentare i valori possegga il minimo requisito del rispetto delle istituzioni. Può un Consigliere comunale senza il minimo rispetto nei confronti della più alta carica dello Stato – per di più fratello di una vittima di mafia – e che in passato è anche stato soggetto a Daspo con obbligo di firma da parte del Questore di Varese, pensare di andare nelle scuole e parlare ai nostri ragazzi di educazione alla legalità?».
LEGGI ANCHE IL PROFILO DI LATTUADA
Brugnone, che ha un passato militante all’interno di un’associazione antimafia come Ammazzateci Tutti, sottolinea la portata del problema della presenza delle organizzazioni criminali in città: «Provate a digitare su google le parole “mafia Busto Arsizio”. Il primo link che vi compare è ad un articolo dal titolo “Mafia e ‘ndrangheta continuano a fare shopping”. Il secondo? “Mafiosi a tavola: ordinavano aragoste e pagavano una pastina”. Il primo video è invece riferito a “Le armi della mafia gelese ritrovate a Busto Arsizio”. Detto ciò la domanda sorge spontanea: la maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale vuole incominciare ad affrontare seriamente la questione e mettere in campo gli uomini migliori, o vuole continuare a girarsi dall’altra parte facendo finta di non vedere?».
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