“Abusivi fuori controllo, i lavoratori hanno paura”
Anche la Cub Trasporti chiede più fermezza sul fenomeno dei "carrellisti" che offrono il servizio di facchino in cambio di soldi. «Se i carrelli tornassero a pagamento li si potrebbe denunciare per estorsione»
I facchini abusivi hanno creato una «situazione ormai insostenibile e senza controllo» al Terminal 1 di Malpensa. A denunciarlo, aggiungendosi a tante voci critiche sul fenomeno dei “carrellisti”, è il sindacato di base Cub Trasporti.
La Cub riporta in primo piano la questione citando la lettera di una lavoratrice aderente, che sottolinea anche la concorrenza fatta ai facchini regolari, ma soprattutto la sensazione di insicurezza. «Adescano i passeggeri all’arrivo ed offrono assistenza chiedendo un compenso che varia dai 50euro/dollari o più ed andando al ribasso in caso il cliente si rifiuti di esborsare tali cifre. Sottolineo che i facchini autorizzati a Malpensa prendono 3euro a bagaglio ed hanno un tariffario molto più basso. Arabi esclusi, abituati a farsi servire, alcuni passeggeri accettano il servizio solo perché sentono minacciata la loro sicurezza nel negare l’aiuto offerto» continua la lavoratrice.
La Cub denuncia come gli abusivi in aeroporto abbiano addirittura «creato una tendopoli al parcheggio multipiano interrato -2. Gli interventi della Polizia di Stato nei mesi scorsi non hanno certo debellato il fenomeno, anche se i facchini abusivi si beccano “fogli di via” e talvolta anche denunce per il mancato rispetto della sanzione amministrativa: sono in parte italiani (anche dal Sud, immigrati in tempi recentissimi per mancanza di lavoro) e in parte stranieri (questi ultimi rischiano un po’ di più, l’espulsione, se sono irregolari).
Per la Cub bisogna fare un passo avanti: «Se la Sea rimettesse anche solo i carrelli a cauzione, questi potrebbero essere denunciati per estorsione (i carrelli erano stati resi gratuiti da Sea proprio con l’obbiettivo di arginare il fenomeno, ndr). È un problema che il gestore e gli organi competenti hanno il dovere di risolvere. Noi dipendenti non ci sentiamo più sicuri in un luogo dove la sicurezza dovrebbe essere al primo posto. Li troviamo addirittura negli spazi adibiti unicamente a noi, anche se c’é l’indicazione “staff only”, loro entrano comunque usufruendo di nostri spazi e di nostri servizi» (va notato che i rischi ci sono, basti ricordare l’episodio di un facchino abusivo ferito da “colleghi”). Il sindacato di base ha sollecitato con una lettera la Direzione Polizia Malpensa, la Direzione Civile Enac e Sea.
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