Bettinelli: “La mia posizione non è più salda”
Il mister si prende tutte le responsabilità della sconfitta e spiega: "Per la società sono un punto fermo, per me invece no". Corti non parla dell'espulsione e attacca: "Basta dare la colpa ai giocatori per i cambi in panchina"
Aveva invocato “cori ultrasonori” il neopresidente del Varese, Pierpaolo Cassarà. E non si può certp dire che la curva non lo abbia accontentato; ma i cori che il nuovo “numero uno” tanto sperava a sostegno della sua squadra nel giro di 90 minuti gli si sono rivoltati contro; bombe carte e insulti verso tutti, dai giocatori a Bettinelli, fino alla dirigenza passata e presente.
E questa volta anche mister Stefano Bettinelli non può fare finta di niente: «Io penso che i tifosi abbiano il diritto di dire quello che vogliono. Anzi, meglio che se la siano presi di più con me che con i ragazzi. Se per loro comunque il problema sono io, è facile da risolvere. Per quanto riguarda la società la mia posizione è ferma (nel senso che il club lo confermerà ndr), ma da parte mia invece no».
Poi il mister analizza così la gara, che è costato il quarto ko in casa di fila dei biancorossi: «L’espulsione di Corti ha condizionato la partita; non gli ho ancora parlato ma il suo comportamento in ogni caso non è ammissibile; non voglio però che si colpevolizzi lui per la sconfitta. Mi prendo io tutta la responsabilità perchè sono io che decido le cose. La prestazione è stata a tratti positiva – continua Bettinelli – ma contro un Frosinone così in salute le prestazioni a tratti non sono sufficienti. Alla lunga l’uomo in meno si sente, soprattutto se sei in svantaggio e sai che devi vincere a tutti i costi».
In sala stampa Gianpietro Zecchin e Daniele Corti invece sono chiari. «Non possiamo parlare nè di quello che ci siamo detti con i tifosi, nè degli episodi in campo perchè a mente calda potremmo dire cose che potrebbero essere travisate – inizia Corti – Non vogliamo neanche parlare di ciò che ha detto il mister perchè tutte le volte si dice che è colpa nostra se ci sono cambi sulla panchina. Noi rispettiamo le scelte che fa la società, ma mi sono rotto (omettiamo il resto dell’espressione ndr) di sentire dire che il cambio dell’allenatore (da Dionigi a Bettinelli, ndr) sia stato colpa nostra. Bettinelli può fare quello che vuole».
«Penso che ognuno di noi debba farsi un esame di coscienza prima di andare avanti, ma ci sono ancora 30 punti a disposizione e sarebbe assurdo non credere nella salvezza – continua Zecchin, autore dell’unico gol varesino. – Abbiamo cercato di fare il meglio possibile, poi però giocare in dieci per quasi tutta la partita non è facile. La parte mentale fa tanto, quando le cose non girano anche la palla pesa di più».
Bocche cucine invece sul fronte opposto: il Frosinone infatti è in silenzio stampa nonostante la vittoria.
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