Cittadinanza vietata: “Non è razzismo, è rispetto per lo Stato”

Il sindaco Lorenzo Guzzetti plaude al primo cittadino di Cairate che, come lui a gennaio, ha rifiutato di dare la cittadinanza a una donna che non sapeva parlare italiano

Uboldo, le immagini

Un altro sindaco ha rifiutato di dare la cittadinanza a una cittadina straniera che non era in grado di recitare la formula prevista dalla costituzione. Si tratta di Lorenzo Guzzetti e il fatto è accaduto ai primi di gennaio.
Nei giorni scorsi il primo cittadino di Cairate, Paolo Mazzucchelli (iscritto alla Lega Nord), durante un incontro preliminare al giuramento con una donna di origine indiana, ha scoperto che lei, nonostante fosse in Italia da più di dieci anni, non riusciva a recitare il giuramento. Le ha quindi consigliato di andare prima a lezioni di italiano.

A differenza di Mazzucchelli, il sindaco Guzzetti (lista civica di Centro) si è accorto qualche secondo prima del giuramento che la donna, in Itlaia da venti anni, non poteva recitare la formula prevista dalla Costituzione. Si è offerto di farlo il marito per lei, ma Guzzetti si è tolto la fascia tricolore e ha sospeso il giuramento.

Oggi, dopo i fatti di Cairate, durante i quali Mazzucchelli ha sottlineato che non si tratta di discriminazione, Guzzetti torna sull’argomento: «Ieri sera ho avuto il piacere di chattare con il sindaco di Cairate e devo dire che è una persona davvero in gamba con la quale ci siamo subito trovati in sintonia. Non è razzismo, questo. Non è voglia di esibizionismo. È semplicemente rispetto per lo Stato che rappresentiamo».

«E da questa cosa non retrocedo nemmeno un centimetro – conclude Guzzetti -. L’ho fatto una volta e non è detto che non lo rifarò una seconda, una terza e tutte le volte che il mio essere in quel momento rappresentante dello Stato non mi richiederà di intervenire in tal senso. Avvocati o no. Moralizzatori o no».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 02 Marzo 2015
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